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Il mondo delle Supereroine: tra sessismo e nuove avventure


Che cos'è un Supereroe? Lo sappiamo tutti ma, se vogliamo essere precisi e guardare sul dizionario, ecco la definizione:

Supereroe: Nel mondo dei fumetti e del cinema, personaggio dotato di poteri eccezionali, dei quali si serve per salvare gli esseri umani in pericolo.

Altra cosa piuttosto nota è che spesso, nei pressi del Supereroe in questione, è molto facile trovare un altro personaggio, diventato nel tempo un modello: la fanciulla in difficoltà. Da un lato, quindi, abbiamo il Supereroe e dall'altro la fanciulla e questo stereotipo è stato per anni una costante nei fumetti e nei film legati a questo tipo di intrattenimento. Il motivo è legato in parte al pubblico amante delle graphic novel, che tradizionalmente era di sesso maschile, e in parte al fatto che per anni gli autori di fumetti erano in grande maggioranza uomini.

Con il tempo, però la situazione si è evoluta, ed ecco farsi largo in questo mondo strettamente maschile delle nuove figure: le Supereroine. "Finalmente!" si potrebbe dire: ora anche le donne potranno immaginare cosa significa avere capacità incredibili ed un enorme potere, potranno chiedersi come usare queste doti al meglio per il bene. Però, c'è un però: se prendiamo in considerazione le Supereroine più famose, infatti, percepiamo subito, quasi a pelle, che qualcosa che non va. Questi personaggi, che avrebbero dovuto incarnare il massimo potere femminile, per molti anni sono stati oggetto di un'operazione di svalutazione e svilimento spesso passata inosservata.

Le Supereroine tendono in molti casi a non essere personaggi con una vera identità femminile pienamente sviluppata. Bat Woman, She Hulk, Super Girl, Spider Woman hanno tutte una cosa in comune: sono la copia femminile di un Supereroe maschile di grande fama. Chiaramente, con il passare del tempo, sono stati creati anche personaggi più sfaccettati come Wonder Woman (Supereroina per eccellenza di fama mondiale), Captain Marvel, Raven, Power Girl e molte altre, ma, per quanto le storie risultassero avvincenti, il modo in cui queste donne venivano rappresentate continuava (e in molti casi, continua) a lasciare a desiderare. Erano infatti personaggi creati per un pubblico maschile, così sexy da risultare ridicole: "Ogni volta che il bikini si restringeva, le vendite aumentavano" commenta infatti uno dei disegnatori di Wonder Woman, Mike Deodato.

Ma l'elemento più triste legato alle Supereroine, più che nel loro aspetto, si ritrova nelle loro vicende, spesso tragiche e amare. Quando non vengono brutalmente uccise (il sito internet Women In Refrigerators raccoglie in una lista tutte le Spereroine che hanno fatto una fine violenta) finiscono per perdere il loro potere, per rinunciarvi o impazzire, non essendo in grado di gestirlo.

Per anni, dunque, il mondo delle Supereroine, lungi dall'essere un luogo di empowerment femminile, era semmai un ricettacolo di stereotipi sessisti. C'è da chiedersi, quindi, se questo modello abbia ancora qualcosa da dare o se sia destinato a rimanere un surrogato ridicolizzato del suo corrispettivo maschile. Le cose ultimamente stanno sicuramente cambiando: con una maggiore affluenza del pubblico femminile, sempre più interessato alle graphic novel e al mondo dei supereroi, si è iniziato a vedere con occhio critico gli aspetti più sessisti del mondo delle Supereroine. Diverse disegnatrici e registe hanno preso in mano questi personaggi rendendoli più umani, sfaccettati e credibili mentre c'è sempre più attenzione nel proporre a bambine e ragazzine dei modelli più sani in cui identificarsi. I personaggi classici vengono ripresi, come nel caso di Wonder Woman e Captain Marvel protagoniste, negli ultimi anni, di due film di grande successo. Ma c'è anche molta più varietà: dai fumetti, ai film, ai telefilm spuntano eroine nuove, moderne, spesso ideate da donne, che pur non rinunciando ai super poteri sono molto più simili a noi.

La strada, certo, è ancora lunga, ma reclamare le Supereroine è un modo per riappropriarsi di un immaginario fantastico di cui abbiamo bisogno perchè influisce sul nostro immaginarci e autorappresentarci.

"Per essere in grado di diventare la versione della vita reale di un supereroe, per essere in grado di diventare un Presidente, un grande scienziato o un ingegnere, devi riuscire a vederlo! Devi essere in grado di immaginarlo! Le ragazze hanno bisogno di Supereroine immaginari perché hanno bisogno di sapere che sono forti, hanno bisogno di sapere che possono uscire e affrontare il mondo e che il loro genere non è un ostacolo" (Wonder Woman: the untold story of american superheroines).

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