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Bisogna proprio dirlo: l'attivismo non ha età e c'è chi , a soli undici anni, non perde tempo e già lotta per ciò che gli sta a cuore. È il caso di Marley Dias che nel 2016 ha lanciato la campagna #1000blackgirlbooks.
Ma andiamo con ordine. Marley è una ragazzina afroamericana del New Jersey che un girono, tornata da scuola, si lamenta con la madre dei libri che il suo maestro le fa leggere: non ci sono mai personaggi che la rappresentino. "Nella mia classe di quinta elementare leggevamo solo libri sui ragazzi bianchi e sui loro cani. Ho capito che il mio insegnante si rivedeva in quei personaggi e per quello sceglieva quei libri. Ma io non avevo niente a che vedere con loro e non imparavo da quelle storie".
La madre di Marley, co-fondatrice di una organizzazione per l'azione sociale, invece di lamentarsi con la scuola o cercare dei libri adatti a sua figlia, le rivolge una semplice domanda: "Cosa pensi di fare per risolvere questo problema?". Da quel momento inizia l'avventura della bambina che, con l'aiuto della mamma à il via ad una campagna per la raccolta di libri che abbiano come protagoniste ragazzine di colore. L'obiettivo iniziale è raccogliere 1000 libri, ma già in pochi mesi, con il diffondersi dell'hashtag online e l'aiuto di blogger e case editrici, Marley riesce a raccoglierne 9000. "Ho scelto Saint Mary, in Giamaica, per la prima donazione di 1000 libri per ragazze nere perché volevo ripercorrere la storia di mia madre. Mia madre è nata e cresciuta in Giamaica. È venuta in America quando aveva 13 anni e ho pensato che sarebbe un bel modo per chiudere il cerchio". Da allora la ragazzina ha donato più di 12000 libri a diverse scuole e ha in programma di creare un'App che renda più facile alle bambine come lei trovare personaggi in cui identificarsi.
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Secondo una statistica del 2014 svolta dal Cooperative Children's Book Center, di 3.500 libri per bambini esaminati, solo 84 erano di autori africani o afroamericani e solo 180 presentavano personaggi africani o afroamericani. Marely con la sua esperienza ci parla di quanto sia importante sentirsi inclusi e rappresentati, sopratutto quando si è giovani e le storie sono un mezzo per imparare, sognare e conoscersi. Ma la storia di questa ragazzina ci ricorda anche come ognuno di noi possa trovare la forza di agire per cambiare le cose e lottare per ciò che ci sta a cuore. "Vorrei dire alle ragazze che non credono di poter fare la differenza... che chiunque gli metta questa idea in testa dovrebbe smetterla. Potete farcela, e se credete fermamente in quello che fate, i vostri sogni e desideri diventeranno realtà!".