Gracie Lee @gracieleeart
Poco dopo la mezzanotte del 13 marzo scorso, tre agenti della polizia di Louisville hanno fatto irruzione nell’appartamento di Breonna Taylor, con lei, al momento dell’irruzione c’era il fidanzato Kenneth Walker.
Un giudice aveva firmato un mandato di perquisizione per la casa di Taylor, la polizia stava indagando su due uomini sospettati di vendita di droghe; uno dei due in passato aveva avuto una relazione con Breonna e la polizia era fermamente convinta del fatto che l’appartamento di Breonna venisse utilizzato come base per ricevere consegne di droga, supposizione, o meglio convinzione vera e propria quella della polizia, supportata dal fatto che una volta, la persona sospettata spedì un pacco a casa di Breonna. Il mandato consentiva una perquisizione cosiddetta “no-knock“: la polizia aveva il diritto di entrare senza bussare o annunciarsi, per cogliere di sorpresa i sospetti, e senza doversi identificare come polizia.
La polizia di Louisville sostiene che gli agenti abbiano annunciato il loro ingresso dicendo di essere della polizia e di avere un mandato di perquisizione, prima di sfondare la porta con un ariete. Secondo Walker, fidanzato di Breonna, e i vicini di casa, non è vero: Walker ha raccontato di aver solo sentito bussare, prima che che gli agenti sfondassero la porta, e che questi non indossavano divise della polizia.
Per questo Walker, svegliatosi per il rumore, aveva creduto che fossero dei ladri e aveva preso la propria pistola - per cui aveva un regolare porto d’armi - e aveva sparato (vi ricordo che siamo negli Stati Uniti, possedere un’arma è considerata normalità, senza entrare nel clou dell’argomento, è soltanto per non farvi incappare nell’errore di considerare Walker un criminale armato), pensando di difendersi. La polizia ha detto che in risposta agli spari di Walker tutti e tre gli agenti che avevano fatto irruzione avevano sparato: almeno venti proiettili, otto dei quali avevano colpito Taylor, ancora a letto, uccidendola. Ovviamente, nella casa di Taylor non sono state trovate droghe.
Ora è giusto che io specifichi che il sospettato per il quale è stato principalmente emesso il mandato di irruzione e perquisizione, ovvero Jamarcus Glover, era già stato arrestato dalla polizia. Inoltre, i tre agenti di polizia non indossavano le telecamere, come invece è previsto negli Stati Uniti per la polizia.
Il 21 maggio, quattro giorni prima della morte di George Floyd e dopo che il sindaco di Louisville Greg Fischer aveva definito la morte di Taylor “una tragedia” ignorando completamente il problema di razzismo insito all’interno delle istituzioni e le problematiche relative all’abuso di potere e violenza tipici della polizia, l’FBI ha annunciato un’indagine sulla sparatoria e i tre agenti di polizia che hanno fatto irruzione in casa di Taylor sono stati sospesi.
Secondo la causa intentata dalla famiglia di Taylor, molti vicini di casa della giovane donna hanno detto di non aver sentito colpi alla porta, né frasi di identificazione. Inoltre in una telefonata al numero per le emergenze 911 avvenuta poco dopo la sparatoria (e registrata), Walker aveva detto: “Qualcuno ha sfondato la porta e ha sparato alla mia ragazza”. Questa telefonata dimostrerebbe che Walker non sapeva che gli uomini che si era trovato davanti fossero poliziotti.
La settimana scorsa il sindaco Fischer ha sospeso tutti i mandati “no-knock” e secondo il giornalista esperto di diritti civili Radley Balko:
Il mandato emesso per perquisire casa di Taylor era illegale perché nulla giustificava le sue modalità di esecuzione.
Balko ha anche spiegato che la polizia di Louisville ha una lunga storia di perquisizioni irregolari:
Secondo uno studio fatto nel 2015 da un criminologo, molti agenti bussavano e si annunciavano alla porta mentre davano i primi colpi per sfondarla. In questo modo rispettavano le regole ma di fatto non permettevano a chi stava per subire la perquisizione di esserne avvisato.
Ieri Breonna Taylor, che lavorava come tecnica di pronto soccorso e aveva in programma di studiare per diventare infermiera, avrebbe compiuto ventisette anni.
La sua famiglia e i suoi amici hanno organizzato una manifestazione per ricordarla nel centro di Louisville. Giustizia non è ancora stata fatta, ricordiamoci il suo nome. Per questo, la comunità ha deciso di mandare per il compleanno di Breonna delle mail per onorarla e garantirle giustizia. Qui sotto vi metto tutto quello che c’è da sapere in modo tale che possiate farlo anche voi.
A: attorney.general@ag.ky.gov
Cc: greg.fischer@louisvilleky.gov
Robert.schroeder@louisvilleky.gov
Oggetto: We Demand Justice for Breonna Taylor
Corpo del testo:
Hello,
My name is [NAME] and I am a resident of [CITY/STATE]. I am emailing today to demand accountability in the unjust murder of Breonna Taylor. I demand that Jonathan Mattingly, Brett Hankison and Myles Cosgrove each be arrested and charged for 2nd degree murder for the wrongful death of Breonna Taylor.
Yesterday, June 5th would have been Breonna’s 27th birthday but she was unable to celebrate because on March 13th your police recklessly executed a raid using a “no knock” warrant on the wrong home.
Despite your almost 3 months of inaction, Breonna’s life matters and I want justice for her.
Sincerely,
[NAME]
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