top of page

KUBE

Nebua World: intervista alla fondatrice Aida Bodian

Instagram è un posto veramente fantastico. Basta un suggerimento, un post o una storia per conoscere nuove realtà che potrebbero veramente cambiarti la vita.

E così che ho conosciuto il mondo di Nebua.

Nebua World è una community che nasce per fornire alle donne afro-discendenti gli strumenti necessari per autodefinirsi nella sfera professionale e in quella personale.

Un Magablog ambizioso e internazionale, come la sua fondatrice Aida Bodian.

Aida è un’afropolitana amante della scrittura, che vuole fare della diversità “un punto di forza”.

L'amore per la diversità lo ritroviamo anche nelle 23 parole che compongono il suo primo libro "Le parole dell'umanità", un progetto destinato a grandi e piccini che aiuta a riscoprire la nostra umanità attraverso il linguaggio del cuore.


Aida che fissa una fotocamera
© Aida Aicha Bodian

Raccontaci della mente dietro a tutti questi progetti. Chi è Aida Aicha Bodian?


Sono una sognatrice con i piedi ben piantati per terra, nel bene o nel male.

La testardaggine, la voglia d’indipendenza, la curiosità, mi hanno aiutata a crescere. E poi, sono semplice.

Sono quella che crede che prima o poi torneranno di moda i sorrisi sinceri, i saluti, prima ancora di qualsiasi relazione funzionale al lavoro. Le strette di mano forti, di persone di cui ti puoi fidare, gli abbracci che scaldano il cuore. Le cartoline, le lettere d'amore e quelle che celebrano una sconfinata amicizia. Il bisogno di ascoltare e quello di donare il proprio tempo. L'essere fragili ed essere forza allo stesso tempo. La passione, la voglia di fare senza un fine nascosto. La voglia di esserci, di essere e non solo apparire.

Sono una senegalese, italiana, expat in Francia (al momento), che crede nel potere della tecnologia, se utilizzata, come strumento di conoscenza e connessione. Grazie a essa ho imparato a fare della diversità un punto di forza e la base per la realizzazione dei miei progetti personali e professionali.



Ami definirti afropolitana. Com’è nato questo simpatico termine macedonia e perché senti che rappresenta tutte le tue anime.


Sarebbe bello vivere in un mondo senza etichette e essere semplicemente Aida. Potrei essere solo italiana, senegalese, italo-senegalese, africana, nera, donna ma queste sono definizioni che purtroppo non completano la mia vera essenza. Ogni giorno mi arricchisco di nuove esperienze che aggiungono un valore in più alla mia identità. So chi sono: Aida. Magari gli altri hanno bisogno di definirmi in qualcosa, ecco che allora, afropolitana per il momento è la parola alla quale mi sento più vicina. Ho imparato ad apprezzare le mie radici e le voglio valorizzare, so di ricoprire una figura di mediatrice tra passato e futuro, tra due continenti diversi e questo per me è una fortuna.



Che cos’è per te Nebua World. Cosa ti ha spinto a creare questo Magablog?


Nebua World è la piattaforma che supporta e promuove i progetti imprenditoriali, culturali, creativi e sociali delle donne afro-discendenti. Rappresenta il mio mondo in cui coesistono comunicazione, attivismo, creatività e passioni. Dall’altra parte è un punto di riferimento, una comunità che promuove i progetti che hanno un impatto sociale e che facilita la condivisione, incontri, dialogo e interazioni tra persone, aziende ed enti, sensibili al tema della diversità.

Nebua World ha diversi obiettivi, tra cui principalmente, quello di fornire nuovi occhi e contribuire a stimolare una narrazione delle donne afro-discendenti più aderente alla realtà. Adoro le storie. Credo molto nella loro importanza e al fatto che tutti noi siamo portatori di una storia, straordinaria nella sua ordinarietà o ordinaria nella sua straordinarietà, che merita di essere ascoltata e raccontata almeno una volta, appunto perché unica. Proprio per questo a Ottobre è nato #WeAreNebua il Magalog di Nebua World. E’ un prodotto ibrido digitale (a metà tra magazine e catalogo) che vi porta alla scoperta delle storie di donne che stanno lasciando un’impronta positiva e più inclusiva nella società italiana (e non solo). Con questo magalog, Nebua World crea anche uno spazio di dialogo e confronto con donne non afro-discendenti che si fanno nostre compagne di viaggio. Sono donne che riconosciamo come alleate: amiche che ascoltano, comprendono, supportano e costruiscono ponti, contribuendo ad amplificare la nostra voce. Insieme siamo parte di un’unica umanità che vede nell’intelligenza, nella cura e nell’inclusione le qualità chiave per costruire una vera comunità.


un gruppo di ragazze afro-discendenti in posa
Nebua World, una community che supporta le donna afro-discendenti

In che modo si concretizza il supporto che offrite alle persone afrodiscendenti per aiutarle nella crescita personale e professionale?


Per il momento vi posso dire che la formazione ricoprirà una parte importante di Nebua World. Sto sviluppando la piattaforma e appena possibile, Covid permettendo, sarà bello incontrarci anche di persona e creare dei momenti di scambio, crescita e di ispirazione attraverso le nostre varie esperienze.



Tra le tante storie in cui ti sei imbattuta come CEO di questa community, ce n’è stata una che più ti ha colpita? Per quale motivo?


In realtà ho apprezzato tutte le storie. Tutte sono testimonianza di resilienza, di forza, di luce. Chi più, chi meno, ho ritrovato in ognuna di esse un percorso di crescita e di trasformazione. C’è chi ha fatto di una mancanza o di un aspetto ritenuto negativo il suo punto di forza, chi ha trovato la strada dell’indipendenza, chi si trova ad un livello di consapevolezza e maturità superiore che è andata oltre le restrizioni che la società ci impone, chi invece sta imparando a far sentire la propria voce. Le storie sono importanti e Nebua World vuole metterle in valore nel modo migliore.



Aida non è solo Nebua ma è anche scrittrice. Il tuo libro “Le parole dell’umanità” ha una struttura particolare. Da dov’è nata l’idea alla base di questo progetto? Come sei arrivata a selezionare le 23 parole che compongono il libro e perché credi che siano la massima espressione di quello che definisci il linguaggio del cuore.


Volevo creare un progetto che trattasse in maniera semplice il tema delle emozioni e dei valori. Sono partita da un bisogno mio: quello di mettere in risalto alcune espressioni, gesta e parole che per me erano fondamentali, ma che nell’attuale società, purtroppo, vedevo dare sempre meno importanza. E’ così ho raccolto 23 parole, le più basilari e significative, secondo me, per rapportarsi in modo autentico con se stessi e con gli altri. E proprio pensando al mondo esterno ho deciso di andare alla ricerca delle traduzioni di parole come “amore, coraggio, dignità, speranza, empatia, vivi davvero, ti ascolto, provaci, restiamo umani”. Non solo nelle lingue tradizioni occidentali, ma anche in quelle africane e asiatiche. Ho scoperto segni bellissimi, etimologie che fanno riflettere. Le illustrazioni fatte a mano da Nicola Grotto hanno dato il tocco finale al progetto. Così nasce il libro “ Le parole dell’umanità”, un memorandum per grandi e piccini, per andare a riscoprire attraverso le parole, la nostra umanità.



In che modo questo linguaggio ci può aiutare “a stare bene nel mondo e a conoscerlo?


Mi piacciono le parole e cerco di utilizzarle al meglio, consapevole dell’enorme potere che hanno, di fare del male, se usate in modo scorretto, o fare del bene.

Nonostante le differenze che possiamo riscontrare negli altri, c’è qualcosa che abbiamo tutti in comune: la nostra umanità.

É a questo che faccio appello nel libro, la riscoperta della nostra parte più antica, il ritorno all’essenzialità, la valorizzazione di cose semplici (non banali) come la stretta di mano, un “ciao”, un sorriso e l’invito ad usare il linguaggio universale del cuore, ad ascoltare, a guardare, a metterci nei panni “degli altri”. Prima ancora di definirci neri o bianchi, eterosessuali o omosessuali, prima ancora di volerci categorizzare in qualche etichetta ricordiamoci che siamo essere umani, connessi in qualche modo, meravigliosi nella nostra unicità.


Quali sono quelle azioni e i gesti che secondo te dovremmo riscoprire per stare meglio con noi stessi e gli altri?

Quelle scritte nel libro (vi invito a sfogliarlo e leggerlo). Ascoltare, non è più sufficiente. Sentire, osservare. Non basta più guardare, e comprendere.


Quali sono i tuoi programmi per il 2021? Stai lavorando a qualche progetto che puoi già anticiparci?


I miei programmi per il 2021 sono concentrati su Nebua World e sullo sviluppo delle sue diverse sezioni. Ci sarà la piattaforma online, come il Magalog #WeAreNebua. Altre cose sono in arrivo, anche progetti e collaborazioni nuove. Ogni cosa a tempo dovuto sarà svelato e condiviso con tutti voi.


un gruppo di ragazze in penombra che cammina.
© Aida Bodian


bottom of page