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KUBE

Un'estate con la strega dell'Ovest

Ho comprato questo libro pensando a mia nonna. Non avrei mai immaginato di leggere di lei tra le pagine di un romanzo giapponese, di vederla descritta così nitidamente da qualcuno che non l’ha conosciuta. Un’estate con la strega dell’ovest racconta del rapporto meraviglioso che si crea tra una nonna ed una nipote, è una storia di crescita che, con tenerezza, ci riporta indietro nel tempo per mostrarci dall’alto quell’ infanzia che ci resterà per sempre incastrata tra i capelli. ‘’La strega dell’Ovest è morta’’, questo è il primo impatto che abbiamo con il libro, una frase forte attraverso la quale Kaho Nashiki ci porta, in medias res, nella vita di Mai, la vita di una bambina che viene sconvolta dal peso del lutto. Il libro, però, è tutto tranne una storia di morte: è una storia d’amore, una storia viva che trascina in un mondo fatto di teneri ricordi e nostalgia. Attraverso un lungo flashback, che occupa quasi tutta la narrazione, conosciamo Mai e la nonna. Una nonna di cui non viene mai detto il nome, che può essere la nonna di tutti e di nessuno, io ci ho rivisto la mia. Mai ci viene presentata come la bambina fragile che appena inizia ad affacciarsi alla vita e scopre i problemi dell’infanzia si sente persa, non vuole più andare a scuola e si chiude a riccio in sé stessa. I suoi genitori decidono di ascoltare i suoi sentimenti e le concedono di trascorrere l’estate in campagna dalla sua nonna inglese, trasferitasi in Giappone quando era giovane per amore.


Ed eccoci qui, a guardare dalla finestra Mai e la nonna, a vedere Mai, giorno dopo giorno, alle prese con il suo ‘’allenamento da strega’’. Questo è lo stratagemma con cui la nonna la prepara alla vita, la rende più forte e sicura e le insegna il rispetto per la natura e per gli altri; pagina dopo pagina vediamo la protagonista crescere, maturare, e legarsi ‘’alla strega’’ un po’ di più. La loro quotidianità è semplice: le seguiamo nelle loro passeggiate tra i boschi, mentre si occupano delle faccende domestiche, degli animali o del giardinaggio e questo a loro basta per essere felici. La narrazione, così delicata, accarezza lo sguardo e ci mostra -in ogni riga- la bellezza delle piccole cose:

‘’Chiudo involontariamente gli occhi per rivedere la luce di quel sereno pomeriggio d’inverno, quando lunghi raggi di sole si introducevano delicati dalla finestra tingendo di un intenso color arancio le pareti, i piatti e la torta sopra il tavolo, e la nonna sorrideva.’’ Un’estate con la strega dell’Ovest è un libro struggente che commuove e scalda il cuore, che parla al nostro bambino interiore con la voce di una nonna che potrebbe davvero essere di chiunque. Una nonna come quella di Mai che, per quanto geograficamente lontana dalle nostre, non è poi così diversa da loro. La nonna che vive distante dalla nipote sin da quando è piccola o quella che l’ha cresciuta e l’ha vista partire da grande, per assecondare il sogno di un futuro che inizia in un’altra città. Tutte, dopo un pomeriggio di pioggia, guardando fuori dalla finestra potrebbero pensare alla loro nipote e dire: ‘’Ti prego, fa’ che non si rompa. Fa’ che ovunque vada avvengano piccoli miracoli come questo arcobaleno e le aprano la strada.’’

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