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Film "natalizi": una lista alternativa

Sembra incredibile ma è già quasi Natale. Quest’anno però, per molti di noi, potrebbe risultare difficile mettersi nello spirito delle feste. Ma non temete, per questo ci sono i film. Quelli che ci scaldano il cuore, ci fanno sognare, ci fanno sentire – magari anche solo per pochi istanti – che il mondo è pieno di meraviglia e di speranza. Conoscerete sicuramente i classici film di Natale (e se siete come me ve li state già sparando tutti da circa un mese). Vorrei quindi proporvi una lista alternativa (e abbastanza eclettica), di film non propriamente “natalizi” ma che hanno lo stesso effetto terapeutico del quale abbiamo tutti un gran bisogno.


Foto di Wilson Webb ©2019 CTMG

Se non avete ancora avuto l’occasione di vedere l’ultimo remake ispirato dall’omonimo libro di Louisa May Alcott diretto da Greta Gerwig (Ladybird) con Saorise Ronan, Emma Watson, Florence Pugh e Timothée Chalamet, consiglio vivamente di recuperarlo. Una rivisitazione fine ed intelligente della storia delle sorelle March, delle loro passioni, le loro ambizioni, i loro amori, e soprattutto del loro bellissimo – seppure talvolta complicato – legame grazie al quale riescono ad affrontare tutte le sfide e le avversità della vita.

In alternativa, niente male (e altrettanto commovente) anche la versione del 1994, anch’essa con un cast stellare composto da Winona Ryder, Claire Danes, Kristen Dunst e Christian Bale, tutti giovanissimi.

Potete anche guardarli entrambi e poi farmi sapere quale preferite!


2. Il pranzo di Babette (1987)


Capolavoro del regista danese Gabriel Axel che si aggiudicò l’Oscar per il miglior film straniero nel 1988. Racconta la storia di Babette, che per sfuggire alla repressione della Comune di Parigi alla fine dell’Ottocento si rifugia in un grigio paesino Danese. Dopo 14 anni, Babette vince una lotteria, ma invece di usare i soldi per tornare in Francia, decide di organizzare una sontuosissima cena per gli abitanti del villaggio. Un film unico, dall’apparenza misurata ma in realtà pieno di battute, scambi ed espressioni esilaranti. Una celebrazione della convivialità che ci ricorda il piacere della generosità e della condivisione. C’è niente di più natalizio?



La conferma che la presenza di un cane in un film accresce esponenzialmente la probabilità di piangere. Un film tenerissimo con Jennifer Anniston e Owen Wilson, giovane coppia la cui esistenza viene stravolta dall’arrivo di un adorabile labrador di nome Marley che terrà loro compagnia nei momenti più felici e più bui della loro vita. Tenete pronti i fazzoletti.


4. Balto (1995)


Sempre della serie i cani sono degli esseri perfetti e non ce li meritiamo (ma meno triste), la storia di un volenteroso husky che intraprende una pericolosa spedizione in mezzo ad una tempesta di neve per recuperare delle medicine e salvare la vita di una bambina malata. A mio parere si tratta di uno dei cartoni più sottovalutati della storia, tra l’altro ispirato ad una storia vera; c’è addirittura una statua dedicata a Balto a Central Park a New York.


5. Una poltrona per due (1983)


Due ricchi finanzieri annoiati organizzano uno scambio di vite tra un broker di successo estremamente snob (Dan Aykroyd) e un senzatetto (Eddie Murphy), i quali dopo uno scontro iniziale decidono di unire le forze per vendicarsi. Un film esilarante e all’apparenza leggero che però suscita anche riflessioni più profonde riguardo alle ineguaglianze economiche e sociali in America (ma non solo) e alla smisurata e spesso incontestata arroganza di chi sta “at the top.



Uno dei più bei film realizzati dalla Pixar negli ultimi anni che parla di Miguel, ragazzino

messicano che sogna di diventare musicista, e della sua avventura nel regno dei morti per svelare i segreti della sua famiglia. La storia si svolge durante il Día de Los Muertos, la festa degli antenati, un momento di celebrazione e condivisione proprio come il Natale, con più fiori e molti più teschi.



Julie (Amy Adams), una giovane aspirante scrittrice con un lavoro deprimente e un appartamento tutt’altro che ideale, decide di sfidarsi a replicare tutte le ricette nel libro della famosa divulgatrice culinaria Julia Child, riportando il tutto in un blog personale (very 2009). La sua storia si sviluppa in parallelo con quella della Child, interpretata dalla favolosa Meryl Streep, echeggiandone gli alti e bassi. Sarà tutto quel cucinare, tutto quel cibo caldo ed invitante, o forse sarà Stanley Tucci nei panni del marito di Julia, ma questo film, oltre a suscitare un discreto appetito, dà un profondo senso di soddisfazione e comfort.


8. C’è posta per te (1998)


Altro film scritto e diretto da Nora Ephron dove Tom Hanks e Meg Ryan, dopo essersi conosciuti in una chatroom, intraprendono una relazione online, scambiandosi lunghe mail sul più e il meno (altro che Tinder) senza rendersi conto però che nella vita reale sono rivali. Infatti, lui - proprietario di una grande catena di libri – vuole far chiudere la piccola libreria indipendente di lei. Quel che ha di natalizio questo film è l’atmosfera: New York negli anni 90, Central Park sotto la pioggia, coffee shop a tutti gli angoli, stanze rivestite di legno e piene di libri, cardigan di lana a volontà, holiday party pieni di scrittori e agenti letterari dove Tom Hanks si accaparra tutto il caviale inteso come guarnizione. C’è da dire che il personaggio di Tom Hanks è indubitabilmente uno str***o ma se Meg Ryan è felice allora noi siamo felici per lei.


9. Casper (1995)


La storia dell’amicizia tra il simpatico fantasma Casper e Kat (Christina Ricci), la ragazzina che si trasferisce in casa sua dopo che suo padre, un noto medium, viene assunto per esorcizzarla. Un film con molte gag che si alternano a momenti toccanti. Una variante di Mamma ho perso l’aereo ma con più fantasmi.


10. I Tennenbaum (2001)


Forse l’ambientazione de Il Grand Budapest Hotel è più adatta al periodo delle feste, ma a mio parere, tra i film di Wes Anderson, il più “natalizio” è I Tennenbaum. Presenta tutte le caratteristiche di un classico feel good movie ma è più divertente e meno mieloso. In fondo, è un film che parla di rapporti familiari, seppure disfunzionali.


11. Nuovi vicini (The Neighbors’ Window) (2019)


Un corto (20 minuti) di Marshall Curry che ha vinto il premio per miglior “Live Action Short Film” agli Oscar 2020. Racconta la storia di una coppia di trentenni presi dal lavoro e dai tre figli piccoli che formano uno strano legame con la giovane coppia che abita nel palazzo di fronte. Dolce e commovente, un film che parla di empatia e di connessione umana, perfetto per questi tempi.

Potete vederlo gratuitamente su Youtube.


12. Sex and the City (2008)


Premesso che il film non arriva al livello della serie (soprattutto delle fantastiche prime stagioni) e che, come molte rom-com del passato, non è invecchiato benissimo (il suo tono può risultare a tratti insensibile e sconnesso, soprattutto per come ritrae le protagoniste che sventolano soldi a destra e a manca – beata innocenza del mondo pre crisi finanziaria!), rimane comunque un classico. C’è niente di più iconico della scena di Carrie che corre per le strade innevate di New York in pigiama, pelliccia, tacchi e cappellino sbrilluccicoso al suono del Valzer delle candele per raggiungere Miranda prima di mezzanotte e mangiare insieme a lei del takeout cinese sul divano? Personalmente penso non ci sia modo migliore di passare il Capodanno.



Uno dei film più dolci e pieni di speranza di tutti i tempi. La storia di Amelie, la scoperta del mondo intorno a lei, ci fa sognare, ci aiuta a vedere la magia che si cela dietro alle piccole cose, persone, interazioni di tutti i giorni. È uno di quei film che ci invita a soffermarci e magari ad apprezzare le cose che spesso diamo per scontate, concetto del quale si è parlato molto quest’anno ma che non fa mai male ribadire.


14. Kiki consegne a domicilio (1989)


Grazioso film di animazione del genio Hayao Miyazaki su una giovane apprendista strega che va a vivere in un villaggio dove cerca di contribuire al funzionamento della comunità locale consegnando pacchi a domicilio sulla sua scopa volante. Una bella immagine che durante quest’anno difficile ha acquisito un significato ancora più rilevante.


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