L’anno scorso dopo un intenso aperitivo tra amiche mi sono ritrovata a casa da sola con un’arma terribile tra le mani : la chat del mio ex aperta e il coraggio di scrivergli. Quella geniale situazione mi ha portata a mettere nero su bianco alcune riflessioni riguardo le ragazze che fanno la prima mossa, per poi abbandonare il tutto in un documento word in qualche cartella remota del pc.
Qualche settimana fa, invece, mi sono iscritta a Bumble - una dating app in cui è necessario che sia la donna a scrivere per prima per far partire la conversazione - e così, sono andata a rispolverare quel che avevo scritto. Bombardata da post femministi sui social come "go get him gurl", “ write him first, don’t lose time”, mi sentivo sopraffatta perché pronta a essere una "strong gurl" non trovavo nessun manuale delle istruzioni a riguardo. La situazione attuale prevede una me che ci prova ormai senza problemi e che si è guadagnata il ruolo di “consigliera dei messaggi” nella sua cerchia di amiche.
Quindi eccomi qui a dispensare qualche perla che ho raccolto da un anno a questa parte.
Dunque perché farlo?
Innanzitutto per una questione di parità: come un ragazzo quando è interessato ci scrive, anche noi possiamo tranquillamente farlo. In un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui si cerca di abbattere il sistema patriarcale, fare la prima mossa può essere una piccola forma di rivalsa di tutti quei discorsi tipici delle favole secondo i quali noi dobbiamo attendere un eventuale principe azzurro che ci apprezzi e venga magicamente da noi. In seconda battuta mi ritrovo a chiedere: perché dobbiamo perdere tutto questo tempo ad aspettare qualcuno che ci degni della sua attenzione invece di andare noi alla ricerca di ciò che ci piace? Alzi la mano chi non ha mai usato la grande tecnica di seduzione del “io lo guardo da lontano e non faccio niente, sicuramente funzionerà” per poi ritrovarsi a mani vuote. Non trovo utile un atteggiamento del tutto passivo, ancor più quando troviamo finalmente qualcuno che ci piace. Ultimo motivo, non affatto trascurabile: se non fai la prima mossa per paura di un rifiuto o per timidezza, provarci per prima potrebbe essere un buon metodo per scoprire un po’ di coraggio e sicurezza in te stessa, e per abituarti al fatto che se anche ricevessi un “no” come risposta, il mondo non crollerebbe e non è poi un grande problema.
Chiariti i motivi per cui non ci sarebbe nulla di male, ora arriviamo al sunto della questione: come approcciare.
L’approccio prevede tre capisaldi: sicurezza, allenamento, divertimento.
Per fare la prima mossa c’è bisogno di quel pizzico di sicurezza in se stesse, necessaria da limitare al minimo i danni possibili: bisogna sentirsi prima di tutto pronte ad affrontare ciò che poi avremo di fronte: una conversazione da intrattenere, un ragazzo incuriosito da sedurre, i dubbi da accantonare. Consiglio di non buttarsi subito, a prescindere perché se si è timide, per esempio, andare per gradi potrebbe fare al caso nostro. Ed eccoci arrivati al secondo punto: allenarsi. Con questo, non intendo provarci con ogni anima viva che troviamo vagamente interessante, ma piuttosto abituarsi a iniziare una conversazione, a mettersi in gioco, a porsi al centro dell’attenzione. Tempo fa non avevo il coraggio di chiedere un caffè al bar, e ora lo trovo normale. Non si tratta di sentirsi “confident” nel flirtare, ma conversare con sconosciut* con maggior sicurezza. Ottimi campi di battaglia possono essere: stringere amicizia in università, fare “small- talks” in coda al supermercato o con il cameriere del bar quando sei al bancone, chiedere un caffè a quella collega che ti sembra simpatica ma che non hai mai avuto il coraggio di andare a conoscere. Sono piccole situazioni in cui col tempo ti troverai sempre più a tuo agio, sempre meno invadente, e più coraggiosa.
Infine, divertiti. Conoscere gente nuova è stimolante e spesso si impara sempre qualcosa di nuovo, l’uomo è un animale sociale per natura e se ti piace VAI E PROVACI.
Se lo conosci online, trova qualcosa che avete in comune e diglielo; se quello con cui fai lezione ti piace, chiedi gli appunti (sì anche se li hai già, ogni scusa è valida), se quello carino che studia in biblioteca davanti a te è lì da ore offrigli un caffè e digli che forse una pausa non gli farà male (collaudata e funziona eccome, ma siamo già a un livello avanzato ) e via dicendo. Ogni pretesto è buono e dai spazio alla tua creatività, prendilo come un piccolo esperimento, e se va male, siamo 7 miliardi, non è poi chissà quale dramma direi.
Concludendo, forse l’anno scorso avrei potuto evitare di trovare il coraggio di scrivere brilla al mio ex, ma voi ragazze trovate il coraggio di spiccare e andate da chi vi piace perchè il tempo è denaro, e struggersi non porta mai a nulla di concreto. Raggiungiamo questi obiettivi, anche se si tratta di quello carino dall’altra parte del bar.
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