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Ultimamente, YouTube è così saturo di canali e di contenuti, che farsi notare in mezzo alla folla non è sicuramente una missione semplice. Nel 2009-2010 però, quando gli youtuber erano meno e meno esperti e non c’era molta competizione, bastava un po’ di inventiva per creare video originali e guadagnarsi fama durevole.
Proprio in questo periodo, una ragazza di origini indiane, residente a Toronto, iniziava a girare video di bassa qualità, cercando di far ridere il suo pubblico, nella speranza di poter ridere anche lei. Soffriva di depressione, non vedeva una via di uscita. Poco a poco, ha scavato nella sua vita per trovarne i lati buffi e metterli in scena nei suoi video. Ha lavorato duro, e alla fine del tunnel ha trovato le luci della ribalta.
Questa ragazza si chiama Lilly Singh, oggi ha 30 anni e continua a fare video sul suo canale YouTube (da 14 milioni di iscritti) con il nickname IISuperwomanII. È certamente una delle youtuber più celebri del continente americano e del mondo, e il suo inglese chiaro, enfatico e ben scandito la rende perfetta per essere ascoltata anche dall’orecchio italiano. La sua simpatia è contagiosa, le sue movenze sono da gangsta, i suoi capelli sono lunghissimi. I suoi video, prevalentemente comici, sono sempre basati su quotidianità che ci sono familiari, ed è per questo che risultano tanto divertenti: temi come quelli trattati in“Girls on their period”, “Types of annoying couples” o “Weird stuff that happens in school” sono indubbiamente universali, e Lilly li sviluppa con una creatività e un’originalità che non si esauriscono mai. Tra collaborazioni con colleghi youtuber e attori, video motivazionali e vlog (per i quali ha un canale dedicato, SuperwomanVlogs), in questi 8 anni Lilly ha saputo evolversi rimanendo se stessa, con il suo stile unico e i suoi personaggi iconici – come le esageratissime parodie dei suoi genitori, che imita e porta sullo schermo travestendosi con abiti tradizionali indiani e trasformando il suo accento. In effetti, i suoi video vertono moltissimo sul rapporto genitori-figli, ma pure sui problemi di coppia ad ogni età, sulle amicizie, sulle ansie adolescenziali e anche sulle prime (tragicomiche) esperienze di lavoro - il che li rende adatti a spettatori di ogni età.
Lilly, però, non è solo una videomaker di successo. Aspirante attrice, ha ottenuto un cameo nel film Bad Moms (2016) e ha realizzato un tour mondiale nei teatri chiamato A Trip To Unicorn Island – che poi è anche il titolo del suo personale docufilm uscito sempre nel 2016 – dove riproduceva sketch tratti dai suoi video, intervallati da canzoni e balli. In questi anni, si è anche fatta notare per il suo attivismo e la sua filantropia, volta soprattutto a difendere i diritti dei bambini di tutto il mondo. In qualità di ambasciatrice UNICEF, ha infatti promosso campagne a favore dell’istruzione di bambini e bambine in Africa e Asia, e contro il bullismo e la violenza nelle scuole.
La sua impostazione nettamente femminista è, inoltre, emersa dalla sua campagna #GirlLove, che consisteva nell’appoggiare e lodare altre donne, in modo da contrastare l’odio e la gelosia reciproci, che spesso minano i rapporti tra donne, e le fondamenta stesse di qualsiasi femminismo: siamo tutte superdonne, nessuna esclusa.