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Oscar 2019: tutti i vincitori e gli outfit più belli


Chi può dire di aver dormito stanotte? Noi no di certo, perché la cerimonia degli Oscar ci ha tenuti incollati allo schermo fino alle 5 di questa mattina!

Dopo i Golden Globe, eccoci arrivati all’appuntamento mediatico più celebre (ma anche inflazionato) di tutti, gli Oscar.

A seguito delle polemiche scatenate dalla scelta di Kevin Hart come presentatore (se non ne siete al corrente, potete informarvi velocemente qui), la conduzione della cerimonia degli Oscar numero 91 non è stata portata avanti da nessuno in particolare, ma svariate celebrity si sono susseguite nelle numerose premiazioni.

In particolare, l’apertura della cerimonia è stata una delle più epiche di sempre, con il medley dei Queen accompagnati dalla voce di Adam Lambert, che hanno suonato We Will Rock You e We Are The Champions, emozionando tutto il pubblico. Dopo la musica, è stata subito la volta della comicità, con il pezzo d’apertura di Tina Fey, Maya Rudolph e Amy Poehler, il trio comico di Saturday Night Live che non ha deluso le aspettative, ed è stato tagliente ed esilarante al punto giusto. Le tre hanno premiato la Miglior attrice non protagonista dicendo:

“We’re here to present the award for Outstanding Supporting Actress, although in my experience, all actresses are outstanding supporting actresses because women naturally support each other. For example, I support both of you financially.”

“And I hold your boobs while you jog.”

“And, Tina, I dub all your dialogue internationally.”

Ho riso molto. E il premio, vi chiederete? È andato a Regina King (per Se la strada potesse parlare), che per la stessa categoria si era già portata a casa il Golden Globe. Doppietta anche per il Miglior attore non protagonista, Mahershala Ali per Green Book, per cui aveva già vinto il Golden Globe. Questo è anche il secondo Oscar come Miglior attore non protagonista che si aggiudica Ali, poiché nel 2017 vinse per Moonlight.

Black Panther, presentato da Trevor Noah che per l’occasione ha parlato nel suo dialetto africano Xhosa (qui il video), ha vinto per la Miglior scenografia, la Miglior colonna sonora originale e i Migliori costumi, questi ultimi presentati da Melissa McCarthy e Brian Tyree Henry acconciati davvero in linea con il tema del premio.

Con ben 10 nomination, Roma di Alfonso Cuarón si è aggiudicato la statuetta per il Miglior film straniero, la Migliore fotografia e la Miglior regia. Bellissimo l’abbraccio tra Alfonso e il suo compatriota messicano Guillermo del Toro, emozionante. Proprio quello che gli Stati Uniti avevano bisogno di vedere.

Anche The Favourite (La Favorita) di Yorgos Lanthimos partiva con 10 nomination all'attivo, ma di queste se n’è aggiudicata solo una, tra le più importanti e sorprendenti della serata: Olivia Colman ha vinto come Miglior attrice protagonista, scalzando Glenn Close (vincitrice del Golden Globe per la stessa categoria). Emozionatissima e un po’ impacciata, Olivia Colman ha lodato la stessa Glenn e tutte le altre attrici in lizza insieme a lei. Altro highlight della sua premiazione è stato sicuramente lo stile di Frances McDormand, che ha presentato il premio per la Miglior attrice protagonista indossando delle Birkenstock ai piedi. Sì, delle Birkenstock x Valentino disegnate da Pierpaolo Piccioli e accompagnate da un abito Valentino Haute Couture… ma pur sempre delle Birkenstock! Mitica.

Il premio per il Miglior attore protagonista è invece andato a Rami Malek, a cui ormai ci siamo tanto affezionati. Un’ottima performance in Bohemian Rhapsody ma soprattutto una bellissima personalità, quella di Rami: si è comportato da vero gentiluomo, prendendosi il suo tempo prima di salire sul palco per baciare la compagna (nel film come nella vita) Lucy Boynton, ringraziando la mamma e il papà, ponendo l’accento sulle sue origini egiziane e la sua riconoscenza per l’opportunità concessagli:

“I may not have been the obvious choice but I guess it worked out”, ha detto, ridendo. Nel corso della serata, Rami è anche caduto dal palco e un'equipe di medici ha dovuto soccorrerlo. Che tenerezza, tatone lui.

Il suo Bohemian Rhapsody si è poi aggiudicato anche alcuni premi tecnici, per il Miglior montaggio, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro.

Ha perso invece per la musica, dato che la Miglior colonna sonora originale è andata a Black Panther, mentre la Migliore canzone originale a Shallow di A Star is Born. La canzone è stata poi eseguita da Lady Gaga e Bradley Cooper, bravissimi e profondamente affiatati, al punto che la ship nei loro confronti si è oltremodo

intensificata. Sono moltissimi quelli che vorrebbero vederli insieme, e il fatto che Lady Gaga si sia appena lasciata con Christian Carino, suo promesso sposo, fa ben sperare… nonostante Bradley e Irina Shayk formino indubbiamente una bellissima coppia.

Al ritiro del premio, Lady Gaga è stata travolta dall’emozione, splendida nel suo abito Alexander McQueen, molto elegante ma anche molto semplice per gli standard della cantante/attrice (ormai non so più come definirla!). Il tocco speciale al suo outfit è stato dato più che altro dai guanti lunghi pelle nera e, soprattutto, dal diamante di Tiffany 128 carati, uno dei diamanti gialli più preziosi e costosi al mondo, indossato l’ultima volta da Audrey Hepburn. Una robina poco impegnativa, insomma.

Il premio per il Migliore film d'animazione è andato a Spider-Man: Un nuovo universo, mentre quello per il Miglior documentario a Free Solo, documentario di National Geographic su una scalata in “free solo”, ovvero senza corde o imbracature. Non so se avrei il fegato di vederlo!

La Migliore sceneggiatura non originale è stata vinta dal film BlacKkKlansman, che ha finalmente premiato Spike Lee con un meritato Oscar, consegnatogli da un esaltatissimo Samuel L. Jackson. Nel suo discorso di ringraziamento, Lee ha parlato del Black History Month come una “history and herstory” di schiavitù e lotta, e ha espresso tutta la sua speranza per le prossime elezioni presidenziali, nella fiducia che qualcosa possa cambiare per il meglio.

Questa vittoria ha segnato un ulteriore scacco alla “white supremacy” che ha sempre caratterizzato gli Oscar. Quest’anno, tra Mahershala Ali, Regina King, Spike Lee, ma anche Cuarón direi che l’Academy ha dato un bel segnale di apertura.

Apertura dimostrata anche dal premio per il Miglior film. La statuetta più attesa è infatti andata a Green Book, certo lodevole per il tema che tratta, quello più che mai attuale dell’incontro tra culture, e per le performance di attori del calibro di Viggo Mortensen e Mahershala Ali. Nonostante questo, però, il film è anche stato al centro di controversie per via della visione stereotipata degli afroamericani che offrirebbe. Polemiche a parte, il messaggio generale che veicola è un messaggio importante di amicizia interraziale, e la sua vittoria è significativa in un momento politico e sociale come questo. Non possiamo che esserne felici.

Chiudiamo il nostro riepilogo con qualche menzione speciale sul Red Carpet: personalmente, sono innamorata di Linda Cardellini, e dopo ieri sera ancora di più. La Wilma di Scooby Doo (scusate, per me lei sarà sempre “la Wilma di Scooby Doo”) ha recitato in Green Book ed è apparsa sul tappeto rosso con un abito rosa meraviglioso, firmato Schiaparelli Haute Couture. Brava anche Emma Stone, di cui per la prima volta posso apprezzare lo stile: io adoro questa attrice e penso che sia bellissima, ma riesce sempre a scegliere abiti che non mi piacciono. Questa volta ottima scelta l’abito Louis Vuitton, molto particolare.

Meravigliose anche Amy Adams in Atelier Versace, Brie Larson in Celine e Glenn Close in Carolina Herrera, intramontabile regina dorata. La coppia più bella? Per me, Miley e Liam entrambi in Saint Laurent, ma certo anche Jason Momoa e Lisa Bonet si sono fatti notare: per loro, abiti coordinati Fendi.

Ultimo ma non ultimo, immenso Billy Porter.

Più lo guardo, più mi rimbomba in testa la sua voce nella sigla di Pose, nuova serie tv disponibile su Netflix (di cui vi parleremo presto): LIVE. WORK. POSE. Pazzesco in Christian Siriano, finalmente un outfit da uomo che vale la pena commentare, non il classico e noiosissimo smoking.

E voi, siete felici dei premi di quest’anno? Quali sono gli outfit che avete preferito? Da Hollywood è tutto, noi andiamo a fare un pisolino.

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