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Le donne di Game of Thrones


Morgana è l’ormai celebre podcast scritto e narrato da Michela Murgia che, una volta al mese, narra di donne ribelli e indipendenti, un po’ fate e molto streghe, che nella loro vita hanno sfidato canoni estetici, morali e artistici per costruirsi la propria irriverente personalità. Tra gli episodi, prodotti da Storielibere.fm e reperibili tanto su Spreaker quanto su Spotify e iTunes, troviamo quelli dedicati a Marina Abramovic, Madonna, Moana Pozzi e persino Caterina da Siena.

La puntata del mese di aprile di Morgana s'intitola Le donne di Game of Thrones. Questa volta però, la narrazione si apre con un uomo. Un uomo di nome George R. R. Martin, autore della saga Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e dunque padre di tutti i personaggi della serie TV Game of Thrones, di cui è appena uscita l’ottava e ultima stagione.

È George R. R. Martin ad aver messo al mondo le quattro fortissime donne di cui ci parla Michela Murgia, donne che conosciamo dalla primissima stagione e che abbiamo visto crescere, maturare e cambiare e sopravvivere (cosa per nulla scontata in Game of Thrones): ci riferiamo, ovviamente, a Cersei Lannister, Daenerys Targaryen e le due sorelle Arya e Sansa Stark.

A ben pensarci, in Game of Thrones gli uomini non contano quasi nulla. Moltissimi dei re sono morti rovinosamente (Robert e Stannis Baratheon, Ned e Robb Stark…), ma le donne sono rimaste ed è rimasta la loro voglia di affermarsi al potere.

Ciò che Cersei, Daenerys, Arya e Sansa hanno in comune è certamente la lotta continua verso la società maschilista che le ha messe al mondo, ma che non ha impedito loro di evolversi e crescere nel corso delle 8 stagioni della serie. Tutte e quattro sono cambiate, spesso sacrificando la propria coscienza e innocenza per spingersi inesorabilmente verso atti violenti, battaglie, vendette. Tutte e quattro sono spesso rimaste accecate dai propri desideri, si sono tramutate in spietati blocchi di ghiaccio, inscalfibili di fronte alla morte che ha intaccato le loro famiglie. Hanno visto i propri figli, fratelli, genitori uccisi crudelmente, ma non hanno mai perso la tenacia.

Pur essendo da sempre la “cattiva” della saga, Cersei si è indurita col tempo. Ha subito pubblica umiliazione, i suoi figli sono morti, il suo grande amore si è allontanato da lei. Pare che ora non abbia più niente se non un unico obiettivo in testa, che persegue con lucida crudeltà: il Trono di Spade.

Daenerys ha guadagnato forza, spesso si è persa e ha commesso terribili errori per i quali ha pagato, ma da cui ha anche saputo imparare. Ha lasciato sul suo cammino una serie di cuori infranti, e ora sembra aver trovato un amore vero: ma come si svilupperà tutto questo? Andrà a discapito della sua presa di potere, a cui pare essere destinata?

Arya è rimasta la più piccola ma è anche diventata la più letale di tutte, grazie al severo addestramento ricevuto a Braavos. Sansa ha deviato dalla sua formazione di moglie perfettamente premurosa per arrivare ad essere una fredda e disillusa signora, tanto elegante quanto seria, all’apparenza ingenua ma silenziosamente attenta a ciò che accade intorno a lei.

George R. R. Martin ha rappresentato la loro lotta per il potere senza mai cadere nel banale o nel moralismo: non ha mai sostenuto che il potere in mano alle donne sia meglio amministrato di quello in mano agli uomini. Le donne sbagliano come sbagliano gli uomini. In Game of Thrones non ci sono personaggi puri, e nemmeno l’infanzia e la femminilità vengono risparmiate dall’elemento violenza. Quello di Game of Thrones non è un femminismo facile, fatto di slogan: le donne combattono e vincono per loro stesse, si impongono sugli altri ma, prima di riuscire a farlo, sbagliano e cadono, e per questo vengono punite.

Come tutti gli episodi di Morgana, anche questo si conclude con l’intervento di un esperto, che si sostituisce alla narrazione di Michela Murgia. Ascoltiamo dunque Edoardo Rialti, che tra le tante cose ha anche uno dei traduttori di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. La testimonianza di un professionista del settore ci fornisce uno sguardo più approfondito non solo sulla condizione delle figure femminili nello specifico, ma sul mondo di Game of Thrones in generale, su come è costruito e su quali siano i significati reconditi e le metafore che mette in atto.

Game of Thrones è un saggio sul potere e la politica, non solo un’incredibile storia fantastica. E se volete ragionare meglio su quale sia il ruolo delle donne all’interno della sua trama, non perdetevi questo ultimo episodio di Morgana, un podcast che offre sempre grandi spunti di riflessione e grandi modelli di femminilità da cui trarre ispirazione.

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