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Raccontaci la tua storia. Come è nata la Coven Girl Gang? Come ti è venuta l'idea e cosa vorresti comunicare con questa piattaforma?
The Coven ha preso piede alcuni anni fa mentre mi occupavo del mio negozio di fiori (che ora ho chiuso per concentrarmi a tempo pieno a The Coven), sono passata da un ambiente di lavoro in cui ero circondata costantemente da altre persone, a lavorare completamente da sola. Ad essere sincera mi sentivo sola. La cosa che mi ha tirata su è stata realizzare la connessione che avevo con tutte le donne che, come me, avevano capito cosa significasse avviare un’attività, le lunghe ore richieste e lo stile di vita poco socievole che comporta. Ciò mi ha fatto pensare a come avrei potuto riunire tutte queste donne e a quanto sarebbe bello avere una comunità che poter consultare nei momenti di bisogno, per consigli o compagnia. Da quel momento in poi ho trascorso circa nove mesi a fare ricerche, a lavorare su nuove idee, a testare il modello di business adatto e a costruire la piattaforma che ora è The Coven.
Voglio aiutare il maggior numero possibile di donne che si identificano da sole a far crescere le loro attività, a raggiungere i loro obiettivi e a sentirsi sostenute lungo la strada.
Qual è il ruolo delle tue piattaforme sui social media quando si tratta di connettersi con altre donne nel mondo del business?
I miei canali di social media mi permettono di trasmettere a migliaia e migliaia di persone ciò che facciamo qui a The Coven. Ho sviluppato entrambe le mie attività utilizzando i social media, è uno strumento molto potente.
È stato difficile il passaggio dal tuo lavoro di fiorista all'inizio del tuo business digitale?
Più difficile di quanto pensassi. All’inizio, quando c’è stato il cambio definitivo di attività e l’annuncio pubblico, ho provato una sensazione di sollievo immensa. C’è mancato poco che rovinassi tutto quanto, tentando di gestire due diversi lavori che necessitavano tutta la mia attenzione e tempo. Gestire il negozio di fiori per un anno è stato stressante e mi ha portata a spingermi al limite, non sto dicendo che me ne pento, se non avessi lavorato così duramente il mio studio non sarebbe diventato ciò che è diventato e magari non mi avrebbe motivata a cominciare una seconda attività. Questo è accaduto otto mesi fa. Una volta passato la sensazione di sollievo ed essermi buttata a capofitto sul mio nuovo lavoro digitale, mi sono resa conto della complessità di questo tipo di impiego. Ero abituata a lavori manuali che richiedevano lunghe ore sul campo sia in settimana che nei weekend. Ora mi sveglio e lavoro dal mio portatile, è una cosa davvero strana. Costruire imponenti installazioni floreali e lavorare per eventi è un ambiente che richiede tanta adrenalina, le cose potrebbero andare storte in qualsiasi momento (e succede piuttosto spesso) e diventa sempre una corsa contro il tempo. E difficile perdere i ritmi frenetici e abituarsi ad un nuovo stile di vita che prevede intere giornate davanti ad uno schermo. Devo dire però che i pro superano i contro e che non cambierei assolutamente nulla della mia nuova vita, anche se ho passato un duro periodo di transizione.
Cosa ti motiva?
È nel mio DNA essere ambiziosa e inseguire grandi obiettivi. Sono motivata dai miei sogni, dalla prospettiva di vita che ho e dalla mia sempre mutevole definizione di successo. Sentirmi orgogliosa di me stessa è una grande spinta per me, voglio guardare indietro alla mia carriera ed essere veramente compiaciuta delle cose che ho fatto e dei limiti che ho superato. Credo davvero che ognuno di noi possa raggiungere qualunque obiettivo che ha nel cassetto. Non è sempre facile, e spesso le ingiustizie della vita rendono più complicato questo percorso per alcuni più che per altri, ma si e disposti a non arrendersi mai e a continuare a credere in sé stessi, a continuare a credere in te stesso e continuare ad apprendere, le soddisfazioni arriveranno.
Recentemente ho anche parlato di soldi sulle mie storie di Instagram. È una grande motivazione per me. Penso che come donne siamo scoraggiate dal prenderci cura dei soldi e spesso passa il messaggio che recita di non dire ad alta volta voce quanto guadagniamo o sostenere che il denaro sia un fattore importante. Infatti, porta conforto, sicurezza, opportunità e molto altro ancora. Voglio poter arrivare a guadagnare di più per migliorare il mio stile di vita e permettermi di comprare una casa, avere dei risparmi per regalarmi sicurezza e fare cose che amo come viaggiare.
Raccontaci qualcosa della tua routine quotidiana
Oh santo cielo! La mia routine quotidiana non è poi così emozionante. Mi sveglio in modo naturale, da quando mi sono trasferita a Ibiza ho completamente abbandonato allarmi e mi sveglio quando il mio corpo è pronto (a meno che non debba prendere voli notturni o al mattino. presto, in quel caso ho bisogno di una sveglia!). È divertente perché spesso penso che un anno fa mi svegliavo ogni giorno alle 04:00 del mattino (o prima) per fare tutto. Ora raramente mi sveglio prima delle 7:00, ed è straziante quando capita.
Poi preparo una tazza di caffè (ma decaffeinato, vi ho detto che era noiosa la mia routine!) e mi butto sotto una doccia davvero davvero calda.
Dopo essermi vestita, o vado al The Hub, lo spazio di co-working qui a Ibiza, o mi siedo fuori in balcone e inizio lavorare.
Di solito lavoro due giorni full-time (dalle 9:00 alle 17:00) a settimana e poi nei restanti dedico al mio computer solo qualche ora al mattino per poi passare il pomeriggio a svolgere attività non legate al lavoro (a meno che non si tratti di una settimana in cui ho un sacco di business coaching da fare e quindi lavoro full-time l’intera settimana). Intraprendere questa nuova avventura lavorativa e far crescere il team The Coven mi ha finalmente permesso (dopo circa sei anni) di iniziare a pensare alla mia vita al di la del lavoro. Ho ricominciato a dedicarmi all’arte, alla scrittura, a frequentare corsi di disegno, ad andare a cavallo, a fare escursioni in giro per la bellissima Ibiza, ho ripreso a nuotare, a leggere e ovviamente sto imparando lo spagnolo. Ho una vita al di fuori del lavoro e mi piace, è una cosa totalmente nuova per me e sto cercando di approfittarne al massimo.
La sera, se non vado a mangiare fuori con gli amici (mangio fuori decisamente troppo spesso in settimana) mi piace cucinare qualcosina in compagnia di Netflix o cercare qualcosa da leggere.
Vado a dormire intorno alle 22:00!
Quali libri consiglieresti alle donne che vogliono iniziare la propria attività?
Questa è sempre una domanda piuttosto complicata perché ognuno è diverso, io per esempio sono attratta dai libri di business pieni di informazioni utili. Tra i miei preferiti ci sono “The Four Hour Work Week”, “Profit First”, “Start With Why”, “Company of One”, “Oversubscribed” e “The Purple Cow”, tutti libri di Gary Vee. Ne ho ancora tantissimi ma se comincio con la lista non finisco più!
Come ti vedi tra 5 anni? Quali sono i tuoi obiettivi e cosa hai pianificato per il futuro della tua attività?
Mi vedo in una bella villa a Ibiza, mia, non in affitto (ora che mi sono sistemata qui ho completamente cambiato punto di vista sull’acquisto di una casa, cosa che succede quando ci si ritrova in situazioni di stallo nella vita, ma ora per me Ibiza è casa). Credo che la cosa più importante sia sentirsi felici e creare un futuro rilassante in cui ci si senta guidati da un lavoro per il quale si sente vera passione, non schiavitù. Il lavoro non è tutto nella. vita.
Spero che The Coven diventi globale quando arriverò a quel punto della mia vita, se tutto va secondo i piani, e spero anche di riuscire a coinvolgere persone da tutto il mondo con nuovi progetti. Vogliamo dare il nostro contributo per migliorare il mondo in cui viviamo e aiutare tutti coloro con cui lo condividiamo, questo è ciò che conta per me.
Ho molti obiettivi, di solito lavoro su tre all'anno ma dovrete aspettare per scoprire quali sono!
Vivi ad Ibiza. Pensi che l'isola influenzi la tua attività?
In tutta onestà non particolarmente, non nel modo in cui pensi. Il caos di Londra e New York mi ispirano per il mio business. Sento sempre come se le persone fossero impegnate a macinare e far accadere le cose in queste città. Qui a Ibiza la vita è più lenta. Devo dire che l’isola non mi influenza, ho molte idee fantastiche qui e il mio cervello è sempre in movimento ovunque mi trovi nel mondo, ma mi piace avere una vita al di fuori del lavoro e attivare la modalità off quando sento di farlo, ed è per questo che amo questo posto così tanto.
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