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Tra le migliori scoperte di quest'anno su Netflix c'è sicuramente Sex Education. La serie in otto episodi, di cui aspettiamo con ansia la seconda stagione, tratta in modo molto diretto i primi approcci degli adolescenti al mondo della sessualità, con tutte le problematiche e l’imbarazzo che ne deriva. Otis, il protagonista timido e inesperto, di problemi legati del sesso ne sa parecchio. La madre Jean, infatti, è una terapista sessuale di successo e l’ha cresciuto tra osservazioni intime e consigli sessuali non richiesti. Spinto da alcuni amici, il ragazzo si improvvisa segretamente sex-terapist della scuola trovandosi a discutere con i suoi compagni di problemi sessuali di ogni tipo.
Inizia così Sex Education, che, in poche puntate, tratta l’argomento sesso in modo divertente ma delicato, esplicito ma mai volgare. In ogni scena imbarazzante possiamo ritrovare qualcosa di noi: è la serie di cui tutti avremmo avuto bisogno da adolescenti e che ora ha molto da dire ai ragazzi di oggi.
È soprattutto nei confronti delle ragazze, però, che questa serie è particolarmente positiva, sdoganando esplicitamente una serie di tabù che non riguardano solo le adolescenti, ma le donne in generale.
Ecco quindi tre motivi per cui vedere Sex Education darà alle ragazze una visione del sesso libera da stereotipi di genere.
1. Non esiste la “normalità”
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Ragazze diverse, problemi diversi. E diversi modi di rapportarsi al sesso. Eppure, quando si tratta di liceali e vita sessuale, spesso i film propongono solo stereotipi. In Sex Education, invece, le protagoniste non si riducono mai ai binomi ragazza seria/ragazza facile, vergine/mangiatrice di uomini, ma ognuno dei personaggi ha un modo unico di vivere la propria sessualità. La gamma di esperienze e problematiche è vasta e legata alla personalità di ognuna: non esiste “giusto” o “sbagliato”. Questo contribuisce a rivoluzionare l’idea che esista una condotta corrispondente alla “normalità”, per sostituirla con una visione del sesso libera da quei (pre)giudizi e schemi comportamentali a cui le donne hanno tradizionalmente dovuto sottostare.
2. So cosa voglio
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Quando per la prima volta le viene chiesto cosa le piaccia a letto, Aimee corre da Otis a chiedergli consiglio: non ne ha la più pallida idea. Per lei avere un ragazzo è il massimo e fare sesso significa esaudire ogni desiderio del partner: in questo si sente brava, ma capire i suoi desideri è un altro discorso. Parlare di piacere femminile nel 2019 può sembrare superato, eppure, specialmente nei primi approcci alla sessualità, continua spesso ad essere considerato un elemento trascurabile. Ecco perchè Sex Education non si dimentica di ribadire l’importanza di conoscere, prima di tutto, il proprio corpo. Non ha paura di normalizzare la ricerca del proprio piacere, la sperimentazione e il dialogo nella coppia: tutti elementi fondamentali per una esperienza sessuale paritaria. E se lo dice pure Netflix possiamo crederci!
3. È il nostro corpo
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Foto intime diffuse senza consenso, critiche e commenti pesanti che fanno pensare che ci sia qualcosa di sbagliato nel proprio corpo, chirurgia estetica intima e molto altro. Il mondo d’oggi, si sa, è fatto anche di questi fenomeni e ad essere prese di mira sono soprattutto le ragazze. Anche su questi temi Sex Education ha qualcosa da dire e riesce a farlo con le giuste dosi di leggerezza e profondità mandando un messaggio forte a chi voglia coglierlo. Non è mai troppo presto, infatti, per capire l’importanza per le donne di rivendicare il proprio corpo come spazio prima di tutto personale e intimo. Anche nelle piccole cose, è importante difenderlo, normalizzarlo, andarne fiere. E se nel fare questo hai di fianco altre donne che ti supportano, beh, allora, trovare coraggio è decisamente più facile!