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The morning show, il lato oscuro dei media


Presentata nel mese di maggio e ufficialmente operativa dal primo novembre di quest’anno, AppleTV+ è

l’ambizioso progetto dell’azienda californiana di presentare una propria piattaforma di streaming online. Tra i prodotti più attesi della piattaforma oltre all’Oprah Book Club c’è sicuramente la serie The morning show. Annunciata nel novembre 2017, la serie drammatica sceneggiata da Jay Carson segue le vicende di una giornalista, Alex Levy (Jennifer Aniston), la quale si trova ad affrontare il licenziamento del suo collega di lunga data Mitch Kessler (Steve Carell), rimosso dalla sua posizione di co-host a causa di numerose accuse di molestie sessuali. La trama ruota quindi attorno alle reazioni del cast dello show allo scandalo che, se gestito in maniera inadeguata, potrebbe danneggiare irreversibilmente uno dei programmi di notizie più amati degli Stati Uniti.

È interessante soffermarsi sui temi trattati dalla serie, sicuramente attuali nell’epoca del #MeToo e del grande cambiamento tecnologico nel mondo dell’informazione quotidiana. Per citare Cory Ellison (Billy Cudrup), capo della sezione intrattenimento del network che produce il Morning Show, ci troviamo in un momento storico in cui le notizie sono nel palmo della nostra mano e sono accessibili in qualunque momento della giornata, pertanto la televisione deve poterci fornire qualcosa in più, cioè l’intrattenimento. E cosa intrattiene di più del fenomeno della “viralità”? È proprio grazie ad un video virale in una manifestazione operaia infatti che Bradley (Reese Witherspoon), giornalista per una rete minore nel Virginia, riesce ad ottenere visibilità e ad imporsi come giornalista onesta, assetata di verità e per questo amata dall’America. Alex e Bradley rappresentano metaforicamente proprio due tipi di giornalismo diversi, la prima è ancorata ad un sistema familiare e tradizionale dello show del mattino, mentre la seconda rappresenta una nuova generazione di giornalisti che vogliono la verità anche a costo di “sporcarsi le mani”. Dimostrandosi così aggressiva e combattiva nel difendere gli interessi dei lavoratori minerari, Bradley si acquista la fiducia dell’America proprio nello stesso giorno in cui crolla uno dei pilastri della televisione del mattino, il “papà d’America” Mitch Kessler. Nell’epoca di oggi in continuo cambiamento tecnologico, devono necessariamente cambiare anche i mezzi con cui si fa informazione e ci si deve reinventare continuamente per conquistarsi il favore del pubblico e per non perdere la propria credibilità.

The morning show è una serie che indaga il panorama dei grandi media nell’epoca odierna e lo fa con accuratezza e brutalità, rappresentandone i lati oscuri e meno conosciuti. L’atmosfera dello show è volutamente inquietante, le inquadrature sono claustrofobiche e la fotografia è cupa. Ad aumentare questo senso di angoscia c’è il setting: la maggior parte delle scene sono girate in interni e con luce artificiale e nei rari momenti in cui a telecamera esce all’aria aperta lo fa introducendosi nella caotica New York contribuendo a trasmettere un senso generale di soffocamento.

Al momento sono disponibili su AppleTV+ le prime cinque delle dieci puntate previste della prima stagione , che verrà seguita da una seconda prevista per il 2020. The morning show sta ricevendo un’accoglienza clamorosa grazie alla sua capacità di rappresentazione e di riflessione sulla società dei media americana, grazie anche al contributo di Jay Carson che prima di essere uno showrunner ha lavorato nelle relazioni internazionali, curando peraltro la campagna presidenziale di Hillary Clinton del 2008. Non ci resta che aspettare le prossime puntate per decretare ufficialmente il successo di una serie che può potenzialmente diventare uno dei prodotti più interessanti del 2019.

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