Nuvenia ha recentemente lanciato il primo spot pubblicitario in cui il sangue mestruale è rosso. La startup tedesca The Female Company ha pubblicato il libro The Tampon Book come protesta nei confronti del governo: la tassa sugli assorbenti fu decisa nel 1963, 499 uomini e solo 36 donne votarono. “È tempo di mettere in discussione tali decisioni da una nuova prospettiva di donne moderne e indipendenti.” Il libro, tassato al 7%, contiene 15 assorbenti organici e 46 pagine di storie sulle mestruazioni dall’antichità ai nostri giorni.
Arte e sangue
Élise Thiébaut ha pubblicato nel 2018 "Questo è il mio sangue". Manifesto contro il tabù delle mestruazioni. Nello stesso anno, Vogue ha dato il via al progetto The Menstrual Revolution. Nel 2015 Rupi Kaur ha pubblicato su Instagram una sua foto, prontamente rimossa per ben due volte dal social network, dove si può intravedere una macchia rossa sui pantaloni.
Tuttavia, è già a partire dagli anni Settanta che artiste come Judy Chicago e Carolee Schneemann affrontano il tema delle mestruazioni in modo esplicito. Judy Chicago realizza Red Flag, litografia rappresentante una donna intenta nella rimozione di un Tampax e Menstruation Bathroom installazione progettata all’interno della storica Womanhouse: è un bagno bianco, quasi immacolato, se non fosse per il cestino carico di assorbenti imbevuti di rosso. La Schneemann ha realizzato Fresh Blood: A Dream Morphology, un lavoro caratterizzato da una serie di proiezioni e da un testo registrato ispirato “da un sogno mestruale”. Tramite il rosso e gli oggetti che hanno in comune la forma a “V”, l’artista propone una riflessione sulla dimensione organica e viscerale del sangue.
Nell’auditorium Vallisa di Bari si è svolto fino fino al 19 settembre una mostra dedicata alle mestruazioni. Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco a cura di Manuela de Leonardis. Il progetto ha coinvolto 68 artiste internazionali, ciascuna ha lavorato con un panno di lino, tessuto storicamente impiegato per assorbire il sangue mestruale, con lo scopo di creare la propria opera:
“Il legame concettuale e fisico tra il sangue delle donne e il pannolino è strettissimo. Partendo da questa consapevolezza ciascuna artista ha affrontato con il proprio linguaggio i diversi aspetti del femminile, alcuni dei quali ancora tabù.”
Breve storia delle mestruazioni
Il sangue mestruale è circondato da un tabù vecchio di secoli: protagonista di miti, credenze e pseudo scienza, è stato erroneamente giudicato. Ma siccome alcuni pregiudizi si insinuano nel profondo della società umana lasciando tracce marcate, è bene cercare di de-costruire sondando minuziosamente - ma in questo caso brevemente - la storia.
Ippocrate, progenitore dei medici, ha avuto un ruolo fondamentale nell’alimentare le false percezioni legate al mestruo. Nei giorni precedenti al ciclo, aveva osservato Ippocrate, molte donne soffrivano di emicranie, crampi e sbalzi d’umore, con l’arrivo delle mestruazioni, questi disturbi cessavano: “ne aveva concluso che per mantenersi in buona salute era indispensabile sanguinare, perché questo permetteva di espellere gli “umori cattivi” che altrimenti intossicavano l’organismo”. La teoria delle menotossine del 1920 del medico Béla Schick era stata formulata a partire da un fatto: dopo aver regalato delle rose a una ragazza mestruata, e constatato il prematuro decesso dei fiori, ne dedusse che le donne indisposte producevano delle secrezioni che avevano la capacità di far marcire qualunque cosa.
Secondo Plinio il Vecchio:
“al sopraggiungere di una donna con le mestruazioni il mosto inacidisce, (…) muoiono gli innesti. (…) I cani, se assaggiano il liquido mestruale, diventano rabbiosi e il loro morso è contaminato da un mortale veleno.”
Anche le religioni di stampo monoteista patriarcale hanno demonizzato le mestruazioni: fluidi corporali demoniaci. Sono infatti la disobbedienza di Eva e la sua corruzione a farla sanguinare. Una donna islamica mestruata non può toccare il Corano: il sangue mestruale è sozzura e infermità, il digiuno non è valido a causa dell’impurità.
Tuttavia, è necessario specificare che alcune culture, piuttosto antiche e di stampo matriarcale, hanno celebrato il menarca e le mestruazioni con riti e cerimonie.
Questi giudizi si sono insinuati nella nostra cultura e hanno alimentato il tabù legato alle mestruazioni.
É bene specificare che il sangue mestruale non è un escremento, questo tipo di fluido non contiene di per sé alcunché di dannoso per la salute: è l’utero che si libera dalle membrane e dalle sostanze che si sono formate al suo interno, il sangue proviene dallo sfaldamento dello strato mucoso come causa della mancata fecondazione dell’ovulo.
In relazione allo spot di Nuvenia e alle critiche mosse dagli utenti nei confronti della mancanza di decoro e di gusto, risponderei che mostrare il sangue mestruale con la nuance e la consistenza che gli appartiene è lecito anche e soprattutto per attivare un processo di normalizzazione: l’associazione Femme International ha calcolato che in Kenya le ragazze perdono complessivamente fino a 500.00 giorni di scuola all’anno per via dei problemi che insorgono durante il ciclo mestruale. Prive di assorbenti, optano per stracci, pezzi di carta o foglie.
Molte famiglie non hanno disponibilità economica per acquistare degli assorbenti. Alcune non ritengono così importante l’istruzione delle figlie, piuttosto che spendere denaro per dei prodotti sicuri ed igienici preferiscono evitare di mandarle a lezione per qualche giorno.
La prima tiratura del libro The Tampon Book è andata esaurita in un giorno e la seconda in una settimana. La co-fondatrice della startup - The Female Company - Ann-Sophie Claus ha raccontato al Guardian che lei e il suo team hanno avuto l’idea del libro dopo aver lavorato per più di un anno alla sensibilizzazione sul tema e aver raccolto oltre 175.000 firme per una petizione che chiede al governo di ridurre le tasse.
Thinx, azienda che vende slip assorbenti riutilizzabili, e PERIOD, la più grande associazione no-profit gestita da giovani, lavorano assieme con lo scopo di garantire alle studentesse libero accesso ai prodotti legati alla salute mestruale: “The fact is that no one should have to miss out on an education because of their period.”
Secondo OrganiCup, in Inghilterra, il 42% delle donne ha utilizzato carta igienica al posto degli assorbenti a causa del costo troppo elevato e una ragazza su cinque si vergogna del proprio ciclo mestruale. Il 70% di ragazze in India non ha mai sentito parlare del ciclo mestruale prima del proprio menarca, il 41% delle ragazze in Nepal salta la scuola durante le mestruazioni e il 42% di donne negli Stati Uniti è stata derisa a causa del ciclo. #Periodshaming e #Periodpoverty sono realtà.