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Dollface, una riflessione sull'amicizia femminile


Tra le ultime uscite di questo mese -per quanto riguarda le serie tv- si inserisce Dollface, commedia leggera e divertente prodotta dalla ABC e approdata su Hulu il 15 novembre. Appena lasciata dal proprio fidanzato dopo cinque anni, Jules (Kat Dennings) decide di recuperare tutti i rapporti d’amicizia trascurati durante gli anni della relazione, in particolare con le amiche di sempre Madison (Brenda Song) e Stella (Shay Mitchell) e con la collega Izzy (Ester Povitsky). La serie si divide in dieci puntate di circa mezz’ora l’una che scorrono piacevolmente grazie anche alla sua forma: a tratti fantasy surreale e con elementi di meta-fiction, la serie gioca con la narrazione in modo originale e innovativo.

L’obiettivo principale di Dollface è quello di sottolineare l’importanza dell’amicizia femminile. La situazione in cui si trova Jules è purtroppo molto comune per noi donne: quando ci impegniamo in una relazione -soprattutto da giovanissime- ci focalizziamo spesso, esclusivamente su quella, trascurando il resto e dimenticandoci di coltivare sia la nostra individualità, i nostri hobby o piaceri in favore di quelli del partner, sia di coltivare le amicizie, fondamentali per la nostra crescita personale e per mantenere rapporti anche al di fuori della coppia.

Il gruppo di amiche di Jules è eterogeneo e la comicità della serie è data soprattutto dal contrasto che si crea tra i personaggi. Le protagoniste di Dollface sono caratterizzate da stereotipi macchiettistici tipici di un certo cinema “femminile”: Madison è una businesswoman di successo, indipendente e sicura di sé. Stella è un party animal, poco giudiziosa e irresponsabile. Izzy, invece, incarna la classica ragazza distratta e imbarazzante ma dal cuore d’oro. Jules, dal canto suo, è una ragazza diretta, molto pigra e casalinga. Insomma, le quattro risultano contrastanti ma è proprio grazie alla loro diversità che si rafforza la loro amicizia.

Dollface, con le sue gag comiche e leggere, da l’occasione per riflettere sull’importanza -soprattutto per le donne- di coltivare delle relazioni al di fuori della sfera romantica. Non solo per non ritrovarsi come Jules in difficoltà nel momento in cui in amore non si ha fortuna, ma soprattutto perché l’amicizia tra donne rafforza l’autostima, permette il confronto e la crescita e addirittura possiede dei benefici salutari producendo maggior serotonina e ossitocina. Alcuni studi scientifici hanno rilevato che le donne hanno un approccio più “sociale” per affrontare lo stress: gli effetti fisicamente negativi dell’ansia vengono mitigati grazie alla condivisione sana delle proprie preoccupazioni. L’amicizia in generale ha un potere analogo non solo tra le donne naturalmente, ma mentre l’amicizia maschile è più rappresentata sullo schermo (The Big Bang Theory, How I Met Your Mother, Scrubs) purtroppo ancora si tende a considerare l’amicizia femminile come una costante competizione. Dollface cerca di scardinare questo pregiudizio, mostrando come l’amicizia tra donne possa essere un’occasione per imparare, per crescere e per stringere dei legami indissolubili.

Punto di forza della serie è sicuramente il cast, nel quale figurano Kat Dennings (2 Broke Girls), Brenda Song (Zack e Cody al Grand Hotel) e Shay Mitchell (Pretty Little Liars) star ormai entrate nella memoria collettiva di tutti i ragazzi della Generazione Z. Tra le guest star è interessante citare l’apparizione di Macaulay Culkin e della pluripremiata Margot Robbie. Tanti volti noti dunque, ma ad emergere è un nome ancora poco conosciuto: quello di Jordan Weiss, a soli 26 anni creatrice, sceneggiatrice e produttrice della serie. In un anno molto prolifico per le donne nell’ambito dell’audiovisivo, Dollface è l’ennesimo esempio che qualcosa sta lentamente cambiando in positivo e che le storie di donne raccontate da donne hanno un grande successo grazie alla capacità di narrare mondi in modo originale e veritiero e di evidenziare un punto di vista diretto e maggiormente rappresentativo per ognuna di noi.

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