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Artistə famosi che (forse) non sapevi essere Queer

Sebbene il mondo dell'arte venga generalmente associato all'espressione del sé, alla libertà e alla sperimentazione, non per questo purtroppo risulta immune dallo straightwashing. Molti storici e critici negli anni hanno avuto infatti la fastidiosa abitudine di glissare sugli orientamenti sessuali Queer di personaggi e artisti famosi, presentandoli come canonicamente eterosessuali. Ne troviamo nella storia - non solo dell'arte - infiniti esempi: da Achille e Patroclo definiti come migliori amici (o addirittura cugini), a potenti ed influenti amicizie cortigiane, alle coppie di artiste e artisti dello stesso sesso che per coincidenza o puro caso vivevano insieme per uno stretto sodalizio artistico. In onore del Pride Month vogliamo qui mostrarvi le sfaccettature celate nelle identità di questi artisti. Per comprendere al meglio la loro arte, certo, ma anche per rispettare il loro nome e la loro eredità.


Albrecht Dürer (1471-1528)


Se la presunta appartenenza al mondo Queer sia una discussione sempre accesa - per mancanza di fonti storiche certe - su famosissimi artisti della storia dell'arte come Leonardo da Vinci, Michelangelo, e Donatello, per Albrecht Dürer si riscontra invece un'accettazione abbastanza generale sulla sua bisessualità. Infatti, sebbene (a quanto risulta infelicemente) sposato, anch'esso ebbe un carissimo amico, l'intellettuale tedesco Willibald Pirckheimer. Oltre a numerosi schizzi di lascivi nudi di ambo i sessi, tra cui un ritratto di Pirckheimer accompagnato dalla delicatissima dedica, in greco, "con il cazzo nel tuo culo", troviamo anche nella sua corrispondenza privata ammissioni sulla sua attrazione per ambo i sessi. Insomma, per quanto riguarda questo conosciutissimo pittore e incisore tedesco, la sua appartenenza al mondo Queer non sembrerebbe una speculazione.


Gluck (1895-1978)


Per quanto la loro carriera artistica possa non essere famosa come quella degli altri artisti che citeremo in questo articolo, ci teniamo a citare Gluck in quanto pionieri del mondo Queer. Infatti, con la loro affermazione artistica, Gluck ha avuto un'impatto enorme non tanto nel mondo dell'arte quanto nella lotta per l'accettazione e rispetto dei diritti civili. Stando alla loro biografia, Gluck non voleva essere una donna, ma non voleva nemmeno essere un uomo. Voleva solo essere Gluck, sfidando avanguardisticamente le norme di genere. Come scrivevano nel retro dei loro dipinti, "No prefix, suffix, or quotes". Questo è il motivo per cui, anche se la bibliografia su Gluck usi generalmente dei pronomi femminili, preferisco rivolgermi con il pronome neutrale loro.

Il loro contributo più significativo, e al tempo scandaloso, è stato indubbiamente l'autoritratto Medallion, conosciuto anche con il nome di You/We, dove si ritraggono insieme alla loro compagna del tempo Nesta Obermer. L'opera è ispirata da una serata nella quale la coppia assistette a una riproduzione del Don Giovanni di Mozart e "sentirono che l'intensità della musica li fondeva entrambi in una sola persona e corrispondeva al loro amore".



Tamara de Lempicka (1898-1980)


Grandissima pittrice esponente dell'Art Deco, Tamara de Lempicka era dichiaratamente bisessuale. Conosciuta per la sua fama di amante insaziabile, si sposò due volte (con uomini) ma ebbe numerose amanti, come le scrittrici Colette e Violet Trefusis.

Nelle sue opere di certo non nasconde la sua fascinazione per i corpi femminili, e nonostante la sua vita sentimentale facesse scalpore quanto le sue opere, riuscì ad affermarsi come uno dei personaggi più influenti del '900.




Frida Kahlo (1907-1954)

Anche la famosissima pittrice messicana Frida Kahlo era bisessuale. Nonostante la sua travagliata storia d'amore col collega Diego Rivera, infatti, ebbe numerosi amanti di ambo i sessi. In numerose delle sue opere la Khalo si trova ad affrontare, sempre tramite il suo mondo interiore fatto di livelli e interpretazioni, il tema della fluidità sessuale. Ella si ritrae a volte in codici più assertivi e dominanti, in altre più vulnerabili e aperti. La Khalo non cade nel tranello della rappresentazione dell'amore femminile dell'arte tradizionale occidentale: la feticizzazione. Se infatti questo venisse spesso rappresentato in chiave erotica, come un atto impuro e proibito, la Khalo invece riesce a rappresentarne i lati sensibili e pieni di sfaccettature.



Robert Rauschenberg (1925-2008)

Robert Rauschenberg, uno dei più grandi esponenti dell'arte americana del 20esimo secolo, era apertamente omosessuale. Nato in una famiglia molto religiosa, il suo matrimonio eteronormativo non durò molto, al contrario invece delle sue relazioni più importanti: quelle coi colleghi Jasper Jones e Darryl Pottorf, suo compagno dagli anni '80 fino alla sua morte.



Keith Haring (1958 - 1990)

Uno degli artisti pop più influenti e apprezzati, Keith Haring era omosessuale, e con le sue opere spesso esprimeva le sue opinioni sociali e politiche. Haring fu inoltre una delle voci più potenti dell'organizzazione ACT UP per la sensibilizzazione sull'AIDS, malattia dalla quale era affetto e che causò la sua prematura scomparsa. Se le sue opere simbolo della Youth culture sono sempre state amate per la loro carica espressiva, non va assolutamente dimenticato che il suo sguardo artistico era impegnato anche nelle lotte per i diritti civili, così come sue riflessioni su problemi sociali come la cultura consumistica, l'uso e abuso di droga, e sul razzismo.



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