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KUBE

Dating online 101 pt. 3: bad dates


Poco sportiva e molto simile alle bionde sceme delle commedie americane, adoro parlare di appuntamenti e di ragazzi con le mie amiche davanti a un aperitivo. Ognuno ha i suoi passatempi no? In particolare, però, ho una passione per quei piccoli incidenti di percorso, ossia gli appuntamenti andati male e i cosiddetti “casi umani”.

Oggi sono qui per condividere con voi una piccola parte del mio vaso di pandora dei bad dates, sia miei che vostri.

Per rompere il ghiaccio partiamo dalle mie peripezie.


Baudelaire.

Il nostro protagonista, soprannominato Baudelaire da me e le mie amiche per ricordarlo più facilmente, si chiama Luca. Ha un paio di anni in più di me ed è stato il mio primo appuntamento grazie a tinder: il fatto che faccia parte di questo articolo dimostra il mio forte ottimismo, diciamocelo.

Dopo qualche giorno di conversazioni molto profonde (e totalmente mainstream) sulla letteratura francese, la beat generation e i migliori sushi della città fra me e questo cupo ragazzo dai capelli lunghi, ecco che scatta l’invito: “ehi oggi sono in centro per una conferenza di criminologia, ti va di prendere un caffè dopo?” *Per necessità di cronaca: ci dovevo andare anche io, il che fa dedurre che forse sia io in primis il caso umano, ma questo è un discorso a parte. Continuando con il racconto, ecco che arriva il bello. Finita la conferenza, in cui dissero che secondo i dati statistici almeno una persona in quell’ aula avrebbe dovuto essere psicopatica (trovata!), andammo a fare una passeggiata per poi sederci su una panchina a chiacchierare. Mentre mi giravo con tranquillità una sigaretta ecco che improvvisamente, parte all’ attacco e inizia ad accarezzarmi i capelli, districandoli e facendo complimenti vari. Io un po’ turbata lascio fare per qualche secondo e infatti dopo poco smette e si gira verso il suo zaino. Pensando di averla scampata, ecco che abbasso le difese prima del colpo finale: dallo zaino tira fuori un balsamo spray e inizia a spruzzarmelo. Alquanto spaesata e a disagio, la mia reazione è stata un semplice “scusa?” e la sua ingenua risposta di tutto punto fu “posso? È che hai i capelli lunghi e belli e a me piacciono i capelli, posso continuare a pettinarti? ti prego i capelli sono così affascinanti”.

Non so dove sia Baudelaire o cosa faccia nella sua vita, ma spero che abbia trovato una ragazza da pettinare che faccia al caso suo, perché in fondo era anche un gesto gentile da parte sua no?


Zoppo.


Un altro dei miei primi appuntamenti – giuro che ora ho aggiustato il tiro e ho limitato il margine d’errore- è Simone. Era un artistoide che sinceramente mi piaceva solo perché era un fotografo. Anche qui, dopo pochi giorni di messaggi casuali, usciamo per bere una cosa. Mentre gli vado incontro mi dice “l’unica cosa possiamo camminare un po’ piano? L’altro giorno mi sono operato al ginocchio e devo camminare poco” ok. Andiamo a bere sta cosa, e siccome ha insistito un po’ troppo per pagare a tutti costi lui il karma ha deciso di punirlo: il POS non andava e lui si era ostinato a pagare con la carta, ma visto che c’erano dei problemi ha pensato che la soluzione migliore fosse sbraitare contro il povero cameriere. Nonostante da parte mia ci fosse già l’intenzione di definirlo un grande stronzo, ho comunque deciso di dargli una chance perché non avevamo ancora parlato in effetti. Dopo una chiacchierata che aveva migliorato di poco la mia opinione, lui decise che era il momento di mangiare un kebab, alle 11 di un mercoledì sera, dopo un bicchiere di vino. Chi sono io per giudicare? E qui tutto nella norma, se non fosse che trovò un’altra occasione per confermare la prima impressione che mi ero fatta: si mise a urlare contro il kebabbaro perché non prendeva la carta e per farlo smettere di sbraitare e non farlo finire nei casini ho dovuto pagare io e fare da paciere.

Mi auguro che lui cammini meglio ma soprattutto che si ricordi di prelevare ogni tanto, così per sicurezza.

E ora i vostri racconti.


Oksana

“In realtà ne ho parecchie da raccontare. In particolare con questo ragazzo era andata così: ci eravamo conosciuti ,non ricordo esattamente come (sincera), e dopo qualche scambio di messaggi mi ha invitata a bere una roba e io accettai. Siamo andati a finire in un posto molto easy, che a me sinceramente faceva anche abbastanza cagare ma non volevo fare la snob quindi me lo son fatto andare bene. Lui artista, quindi ho dedotto subito che sarebbe stata un’uscita facile, interessante. Invece non lo è stata per niente. E’ stato talmente pesante che continuavo unicamente a bere. Poi, voleva per forza baciarmi e a un certo punto gli suggerisco che si è fatta una certa ora e dovevo tornare a casa. Casa mia non era molto distante, 2-3 km circa, quindi sono andata a piedi da sola dopo aver aspettato che lui, invece salisse sul tram. Nonostante la serata un po’ flop, il problema fu che dopo l’appuntamento, lui non si fece più vivo, se non per dire che si era tremendamente offeso poichè non mi ero assicurata che fosse arrivato a casa sano e salvo. Lui, che era in tram.

Meglio così. ”


Mattia

“Diciamo che non è andata bene con questa tipa. Allora, esco con una ragazza che conosco di vista. Dopo aver messaggiato un pochino, organizziamo e ci incontriamo in un paese vicino a dove abito ma che non conosco molto. Scambiamo quattro chiacchiere mentre facciamo una passeggiata e tutto fila nella norma. Nulla di strano, se non fosse per questo momento un po’ creepy: all'improvviso mi accorgo di essere stato portato di fronte al cimitero, e ciliegina sulla torta, parlando del più e del meno dopo poco mi disse: "sai che ho un coltello nella borsa?" e lo tira fuori per farmelo vedere! Diciamo che non è stato l’apice delle mie uscite.”


Le storie sarebbero infinite ma qui ho voluto riportare i miei momenti preferiti.

I pessimi appuntamenti sono sempre molto educativi e fonte di grandi aneddoti per le conversazioni e ricordate, ognuno di noi è il caso umano di qualcun altro.

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