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Disegnetti Depressetti: è ora di essere noi stessi!



Elisa, in arte disegnetti depressetti è una giovane artista che non usa mezzi termini, è schietta, audace e dice le cose come stanno.

Perchè fingere che vada tutto bene quando non è cosi? I giovani artisti di oggi celebrano sempre di più i sentimenti e gli stati d'animo che per troppo tempo sono stati nascosti e mai mostrati. É tempo di cambiare e usare la propria voce e la propria "mano" per mostrare quello che proviamo.



Presentati a modo tuo:

Sono Elisa, una ragazza in piena quarter life crisis. Sotto il nome di Disegnetti Depressetti cerco di dare sfogo ai miei pensieri più disparati, attraverso disegnetti non sempre belli e non sempre felici, ma inevitabilmente reali.

Cosa ispira i tuoi lavori?

I Disegnetti prendono spunto dalla mia vita e dalle mie esperienze di tutti i giorni, dai miei millemila viaggi mentali, dalla musica e serie tv che seguo, dalle conversazioni che sento in giro. Insomma, un po’ da tutto quello che mi circonda cercando sempre di filtrare tutto con un mio sguardo e visione personale.

Hai mai blocchi creativi? Se si, come li superi?

Blocchi creativi si, spesso. Solitamente vado a periodi durante l’anno, nei mesi freddi sono sempre super creativa e piena di voglia di lavorare, poi con la bella stagione mi passa un po’ l’ispirazione. Con Disegnetti Depressetti ho iniziato da pochi mesi, ma ho sempre cercato di produrre molto materiale in qui giorni in cui mi sentivo ispirata proprio per poter colmare quegli altri giorni meno creativi. Direi inoltre che aiuta molto il fatto di avere un grande seguito sui social, spesso senti di dover essere costante e produttivo anche quando non sei nel mood, e per me che sono perennemente incostante nella vita mi è di grande aiuto per non sgarrare.


Come mai hai scelto questo nome? E cosa rappresenta per te?

Disegnetti Depressetti é nato come mio progetto laterale da quello che era il mio lavoro principale da illustratrice, come una valvola di sfogo per racchiudere in modo veloce e semplice dei pensieri non sempre troppo positivi. Da qui disegnetti (veloci, immediati, cute) e depressetti (tristi, ma in senso ironico).

É un nome che in questi mesi mi ha molto divertita e vedo che anche le persone lo trovano molto divertente, ho pensato più volte di cambiare la parola depressetti in quanto non vorrei associare il nome della pagina alla depressione (soprattutto perché io poi sono una persona tutt’altro che triste e pessimista) o dare l’idea di prendere poco sul serio una malattia come la depressione. Ma per ora credo sia chiaro l’intento ironico del termine, e va bene tenerlo così.

C’è un pezzo che preferisci tra i lavori che hai fatto? Se si, quale e perché?

In generale mi piacciono molto tutti i pezzi in cui uso gli insiemi perché solitamente sono i più ironici. Serve sempre starci lì a pensare qualche secondo prima di capirli e farsi una risata.

Hai mai lavorato ad un progetto che ti ha messo alla prova? Se si, come lo hai affrontato?

Al momento sto lavorando ad un progetto che mi mette molto alla prova e richiede molta concentrazione (difficilissimo per quanto mi riguarda che ho la soglia di attenzione e concentrazione di un bambino) e introspezione. Non lo so neanche io bene come lo sto affrontando, credo lo scopriremo più avanti.


Quali sono le difficoltà di questo lavoro?

Le difficoltà di questo lavoro sono di farlo diventare un lavoro. Lavorare facendo “solo” illustrazioni senza affiancarci altre skills o lavori è abbastanza utopico. Sarebbe un sogno poter vivere solo facendo questo.

Cosa vuoi trasmettere con le tue illustrazioni?

La cosa che mi piace di più quando posto un Disegnetto è vedere quante persone si rispecchiano in quello che ho cercato di trasmettere, una situazione, un sentimento, un disagio. Credo la cosa che cerco di trasmettere sia banalmente la quotidianità. Incertezze, pensieri, situazioni, emozioni, siamo tutti sulla stessa barca.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa strada?

Mah non credo ci sia niente che “mi abbia spinto”, disegno in modo costante da almeno 4 anni, è semplicemente il mezzo che uso per sfogarmi, rilassarmi, passare il tempo e l’ho da sempre condiviso sui social in modo più personale o professionale a seconda dei casi e dei periodi. Nel momento in cui vedi che alle persone piace ed interessa ciò che fai viene spontaneo continuare su quella strada.

Pensi che internet abbia cambiato (migliorato o peggiorato) questo genere di arte?

Credo cambiato e migliorato senza dubbio. Avere la possibilità di mostrare il tuo tipo di arte online, avere dei feedback costanti, avere la possibilità di scoprire nuovi artisti ogni giorno, comunicare con i tuoi followers e poter vendere e spedire online, sono senz’altro lati positivi dell’esporsi sui social.

Quali sono i consigli che daresti a chi sta cominciando adesso questo tipo di lavoro?

Direi che prima di essere bravissimi a disegnare e di saper usare mille tecniche di disegno, la cosa fondamentale è avere qualcosa da dire e traverse il tuo modo personale e originale di dirlo.

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