Fotografa professionista, attiva nel campo della moda e nel movimento surrealista, questa donna straordinaria è riuscita a lasciare un segno nella storia dell'arte, e non solo per essere stata una delle muse di Pablo Picasso.
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Al secolo Henriette Théodora Markovitch, nata da madre francese, trascorse la sua giovinezza in Argentina, dove suo padre, di origine croata, lavorava come architetto.
Dopo aver frequentato una scuola progressista, che dal 1923 al 1926 formò la giovane alle arti decorative, cambiò il suo nome in Dora Maar.
Dora Maar era curiosa e inventiva. Due qualità che l'hanno aiutata a superare i confini dell'ottava arte, e a trovare il suo posto in un universo relativamente maschile: all'epoca le donne erano spesso considerate come semplici "ispirazioni" per i creatori.
Si è dedicata alla fotografia di moda e di architettura, e partecipò al movimento avanguardista sperimentando tra fotomontaggi ed erotismo.
È nel 1935 che Dora Maar inizia a catturare l'attenzione del pubblico e della critica. A contatto con i surrealisti, si immerge in questo nuovo mondo irreale. Si ispira a temi comuni: l'erotismo, il sonno, l'occhio, l'inconscio o l'universo marittimo. Le sue fotografie giocano su un immaginario irrazionale e assurdo. I suoi fotomontaggi si distinguono per la loro verosimiglianza e sono generalmente composti da elementi disegnati, ritagliati e sovrapposti su carta fotografica.
Modificando le sue creazioni, l'artista mette in discussione il mezzo fotografico e il suo rapporto con la realtà, con la non-realtà e con il magico.
Il "Ritratto di Ubu", fotografia non ritoccata, gioca con i confini tra illusione e verità. Che cos'è questa creatura? Esiste davvero? L'artista ha sempre rifiutato di pronunciarsi sulla sua identità, conservando un mistero imprescindibile dalla foto. Tenera e ripugnante allo stesso tempo, l'immagine (di quello che si è poi ipotizzato essere il feto di un armadillo) è diventata rapidamente un'icona del surrealismo.
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Superbe e inquietanti, le immagini di Dora Maar possono impressionare per la loro bellezza, ma possiedono sempre un fascino quasi grottesco. Una mente artistica geniale, che ha contribuito alla creazione di un nuovo modo di manipolare e concepire l'immagine fotografica.
Mescolando tutte le miriadi di piani e stimoli differenti che troviamo nelle sue foto, ella ci fa affacciare su un mondo diverso, fatto di bello, brutto, comico, bizzarro, assurdo, dove tutto può esistere. Tutto questo Dora Maar l'ha fatto novant'anni fa.
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