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Elisa Serafini: bisogna cambiare la società puntando sui giovani

Nell'ultimo anno ho avuto la possibilità di intervistare alcune tra le personalità che più ammiro della nostra società e mi concedo sempre il tempo per portarle alla luce su Kube.

Così mi sono imbattuta in Elisa Serafini, una persona che considero estremamente genuina e diversa da tante altre persone che raccontano questi temi nei media tradizionali: lei lo fa attraverso i social e ci riesce benissimo.


Ciao Elisa, come ti sei approcciata alla politica? E qual'è la tua visione del mondo?


Mi sono appassionata di economia e politica in un momento molto difficile della mia vita: avevo 9 anni e colpita da una patologia reumatica ero costretta a lunghi periodi a letto. I giornali che trovavo in casa erano il mio unico modo di combattere la noia. Poi le mie condizioni sono migliorate, e piano piano ho potuto trasformare quella passione in una professione. Mi sono laureata prima in scienze politiche e relazioni internazionali (triennale) e poi in economia internazionale (magistrale). Ho lavorato in aziende e media fino a ricoprire il ruolo di assessora al Comune di Genova, incarico che ho lasciato nel 2018 per contrasti con decisioni e richieste dei vertici politici locali. Da lì è nato il mio libro, Fuori dal Comune

Oggi lavoro per l’Associazione Luca Coscioni, insegno marketing e responsabilità sociale e sono presidente del Forum Economia Innovazione, organizzazione che promuove l’innovazione e la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni. 


Ti definisci dalla tua bio di instagram una "Attivista per la libertà, trasparenza e altre cause perse" cosa significa esattamente? E perché la trasparenza dovrebbe essere un punto fondamentale per le politiche di oggi?

Senza trasparenza non può esserci reale democrazia. Facciamo un esempio pratico: nessun cittadino in Italia è realmente consapevole di come e quanti fondi vengono spesi nei livelli locali e nazionali della politica. Al tempo stesso è difficile accedere agli atti e ai procedimenti. Non solo: esistono numerose condizioni di conflitto di interesse che minacciano l’informazione libera e la politica stessa. Tutto questo può essere limitato attraverso proposte di legge che valorizzino e incentivino azioni di trasparenza. 



Cosa cambieresti nella nostra società odierna?


Per cambiare una società serve investire sui giovani, sulla formazione, sulla cultura: si tratta di cambiamenti che richiedono molti anni di sforzi ma che sono oggi necessari. Dobbiamo rinnovare processi e contenuti delle nostre politiche pubbliche. In “Fuori dal Comune”, il libro di proposta e di inchiesta che ho scritto per raccontare il dietro le quinte della politica locale, faccio alcune proposte che riguardano la politica locale e la scuola. 





Facciamo un confronto: millenial contro generazione Z; pensi che si approccino ai temi sociali e politici? Pensi che manchi qualcosa e ci sia poca informazione disponibile?


Penso che millennials e Gen Z abbiano dato grande prova di consapevolezza e coscienza politica, orientando non solo partiti ma anche aziende su battaglie importanti come l’ambiente e la sostenibilità, o le tematiche LGBTQ+. Un rischio che vedo è quello di cercare troppa semplificazione, attraverso il digitale che dovrebbe essere uno strumento di avvicinamento alla politica, alla cultura e alla società, senza però eccedere nella semplificazione. 


Come pensi che si possano avvicinare i più giovani a queste tematiche?


Strumenti di informazione ed intrattenimento possono convivere, senza dover rinunciare alla precisione e alla qualità dei contenuti. Credo che digitale ed eventi possano assolutamente convivere. Inoltre sarebbe necessario, a mio parere, inserire ore di dibattito nelle scuole. 


Ho letto che hai da poco pubblicato "fuori dal comune" Congratulazioni! Il tuo libro ha come missione principale quella di dare accesso a contenuti e informazioni ai cittadini. Parlacene un pò.


Fuori dal Comune è un libro di proposta e di denuncia, frutto del mio anno come Assessore al Comune di Genova. Ho fatto nomi e cognomi, raccontando eventi ed episodi reali che coinvolgono politica, cittadini e aziende. Ho anche cercato di spiegare alcuni fenomeni che vengono spiegati nelle università: il clientelismo, i conflitti di interesse ecc… e una serie di proposte per limitare i fenomeni negativi ed incentivare quelli virtuosi. Il libro è associato ad un database di centinaia di fonti, tutte scaricabili online (email, atti normativi, registrazioni ecc..). 


Hai attraversato difficoltà nel tuo percorso di divulgatrice di informazioni? E come hai saputo affrontare queste difficoltà?


Per pubblicare il mio libro ho attivato un processo di crowdfunding raggiungendo 8000 euro di sostegno e pre-acquisto, principalmente utilizzato per le spese legali. Non è stato facile far conoscere il libro sui media, ma con l’aiuto di centinaia di lettori e di cittadini che hanno recensito, presentato e fatto passaparola sono riuscita ad arrivare a quasi 2000 copie vendute per ora. Un risultato che fa ben sperare e che apre a nuovi scenari: dopo Fuori dal Comune ci sarà tempo per raccontare altre storie, e raccogliere nuove proposte per costruire una nuova politica. La politica del nostro futuro. 



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