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Da ormai due mesi il mondo sta attraversando un momento difficile e complesso data l'emergenza coronavirus che ha costretto tutti a fermarsi, a vivere una vita che nessuno di noi avrebbe mai immaginato.
La pandemia ha provocato dei cambiamenti drastici, partendo dalle nostre vite, alla nostra quotidianità, i nostri rapporti ed io voglio soffermarmi proprio su questo, dei rapporti con gli altri e con noi stessi, cosa non sta andando?
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Ho deciso di non scrivere un articolo basandomi su fonti incerte o cercando di decifrare i comportamenti attraverso i social, ma ho posto alcune domande a persone che mi sono vicine, persone che so per certo di sentire e capire. Ognuno di loro ha risposto in maniera differente in base a ciò che sentiva ovviamente, ma quello che è emerso subito e che ha unito tutti è stato il costante senso d'incertezza.
Ecco le mie quattro e semplici domande:
1)Da due mesi stiamo vivendo una situazione di emergenza mondiale, la nostra quotidianità, così come i nostri rapporti sono cambiati radicalmente, ma non tutti probabilmente, in generale come stai vivendo questa situazione?
2)Parlando appunto di rapporti, amici, parenti, partner, parlami di come hai notato questo cambiamento e se sono migliorati o meno.
3)Quello che probabilmente conta di più in questo momento è il rapporto con sé stessi, quindi parlami di te, di quello che è cambiato nei tuoi confronti, quello che invece è rimasto statico.
4)Se dovessi pensare alla fine della pandemia cosa ti viene in mente?
VI PRESENTO LUCA.
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1) "Mi ritengo una persona molto socievole e che ha bisogno del continuo rapporto con gli altri per essere felice e sentirsi realizzato. Questa situazione dapprima mi ha portato a chiudermi in me stesso e a cadere in uno stato di "attesa", ovvero mantenere lo status quo per poi tornare alla normalità. Quando ho realizzato che le cose non sarebbero cambiate per molto tempo ho tentato di trovare qualcuno con cui trascorrere la quarantena, ma sono stato respinto da alcuni amici che avevano giustamente paura di contrarre il virus, mentre altri semplicemente non hanno voluto tendermi la mano nonostante cercassi aiuto. Da quel momento ho cominciato a trovare realizzazione in altro come lavoro e video games e ammetto che adesso che sto tornando ad avere relazioni umane sento di essere contento, ma allo stesso tempo provo repulsione e voglia di allontanare tutti da me."
2) "Il cambiamento più grande è dovuto al fatto che molte di quelle relazioni che definiamo amicizie fondamentalmente non lo sono, si tratta di rapporti basati sul consumo, sull'andare insieme al bar il sabato o sul trovarsi nella stessa compagnia.
Ho invece ritrovato fiducia in un vecchio amico in questo periodo che ha saputo starmi accanto.
Per quanto riguarda il partner frequento da poco una ragazza e credo che il sentirsi solo telefonicamente abbia migliorato il processo del conoscersi in quanto la variabile fisica è isolata e rimandata al futuro e di conseguenza si è costretti parlare. Nonostante ovviamente la frustrazione di essere lontani e non potersi nemmeno abbracciare, ma ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. I rapporti di amicizia esistenti si sono rafforzati e credo se ne siano formati di nuovi con persone che vivono in altre città."
3) "Bella domanda. Forse ne ho parlato anche un po' nella prima domanda. Questa pandemia ha accentuato alcuni degli aspetti del mio carattere, sono leggermente ipocondriaco e per tutto il mese di aprile ho avuto i linfonodi gonfi e la gola che mi faceva male, mi sono ritrovato da un lato un medico che non aiutava e dall'altro un amico che mi raccontò di come suo fratello avesse avuto un tumore ai linfonodi, proprio quei linfonodi che avevo gonfi. Mi ha fatto andare in paranoia inizialmente, credevo che sarei morto.
Questo pensiero però poi è diventato positivo, andavo a letto tranquillo senza più le ansie del lavoro e pensando solo alle cose più importanti per me: le persone che amo.
Ho realizzato che tutto il resto non conta, di fronte alla morte e mi auguro di mantenere questo pensiero. Non credo di essere cambiato molto, il mio desiderio di comunicare e relazionarmi con gli altri è rimasto invariato, ho solo un po' di timore per il futuro, su come sarà la situazione economica e del mercato del lavoro per noi che ci avviciniamo sempre di più ai 30 anni e che prima o poi vorremo comprare casa, un auto o levarci finalmente quegli sfizi che non ci siamo potuti togliere per fare la gavetta.
Penso che questa pandemia mi abbia insegnato ad essere più disinvolto, a prendere le cose con calma e che non c'è bisogno di correre.
Il virus ha rallentato il mondo, ha rallentato le nostre vite e penso che questo sia solo un bene per la nostra società che va sempre di corsa."
4) "Che tornerà tutto alla normalità. Che tornerò ad abbracciarci a salutarci con i baci e a limonare gli sconosciuti in discoteca. Torneremo, ma all'inizio si avrà del timore."
VI PRESENTO ELENA.
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Photo by myartmagazine
1) "Devo dire la verità, non la sto vivendo molto bene. È un grande cambiamento e una grossa forzatura per me che sono abituata a non stare mai ferma. A volte perdo il contatto con la realtà, mi isolo, mi alieno e cerco rifugio in cose che prima non guardavo nemmeno, ovvero giochi online, social ecc. Al momento cerco di razionalizzare ogni cosa, e sto cercando di vincere l'ansia sull'incertezza del mio, del nostro futuro. Ci riuscirò? Non lo so, spero che una volta riacquistata la mia tranquillità lavorativa e stabilità SI."
2) "Per me che sto vivendo un rapporto d'amore e di convivenza già prima dell'inizio della pandemia mi ha portato ad avere dei dubbi, mi è capitato di sentirmi forzata in alcuni comportamenti o di non sentire i miei spazi, cosa che prima non succedeva. Oltre agli sbalzi di umore, in un momento di incertezza generica il dubbio si può insinuare in ogni momento. In realtà però io e il mio partner ci rendiamo conto di quello che sta succedendo fuori e dentro di noi e sappiamo con certezza che tutti gli sbalzi di umore e i dubbi sul futuro e su quello che succederà sono derivati da questa situazione. Inoltre soffro molto la lontananza dai miei parenti proprio perché non so quando potrò vederli e quando potrò tornare a casa per abbracciarli, cerco sempre di sentirli il più spesso possibile per colmare un minimo la mancanza. Per gli amici vale lo stesso, ho sofferto molto la distanza con i miei affetti più cari, proprio perché questa situazione ha interrotto la nostra routine quotidiana, bisognerà, ed è quello che stiamo cercando di fare, ritrovare una nuova routine anche durante un momento di crisi come questo, routine inteso passeggiate ove sarà possibile, chiamate, video chiamate ecc. Se sono migliorati i rapporti, sì alcuni, in quanto sentiamo sempre l'esigenza di scriverci anche solo per parlare di cose stupide e farci compagnia perché in tempi come questi ne abbiamo bisogno e tanto."
3) "Sicuramente da questo momento di crisi posso dire di aver riscoperto una nuova parte di me. La vita frenetica che facevo prima mi faceva sentire bene però a volte mi lasciava poco tempo per le passioni che ho riscoperto invece oggi. Ho iniziato a dipingere, disegnare, leggere, cucinare. Ho riflettuto tanto su quello che voglio, sul tipo di vita che voglio e che mi aspetto e sono arrivata alla conclusione che quello che facevo prima mi piaceva, ma che avrei dovuto prendermi più cura di me e delle mie passioni. Una cosa che mi porto dietro e che non è cambiata sono le mie ansie, sulle quali è difficile lavorarci adesso."
4) "Se dovessi pensare alla fine di questa pandemia potrei dire che chi ne uscirà vincitore molto probabilmente riacquisterà fiducia in se stesso e negli altri e nei propri affetti più cari soprattutto se ha condiviso pienamente questo momento con loro."
VI PRESENTO FRANCESCO.
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Photo by myartmagazine
1) "La mia quotidianità è rimasta pressoché invariata,ho continuato a lavorare con una discreta continuità,questo mi ha permesso di mantenere i miei ritmi. Senza dubbio però i rapporti sono cambiati.
L’ansia di vivere una situazione di costante pericolo,l’incertezza sul futuro economico e su come sarà la vita dopo questa batosta mi ha provato moralmente. Di conseguenza i miei rapporti sono più altalenanti,non rimangono sereni per molto tempo e il voler aggrapparsi ancora di più alle persone più presenti porta scontri più frequenti."
2) "Notarlo è stato semplice,mi sono accorto che faccio più fatica a passare il mio tempo in solitudine Quei momenti miei dove non vedevo nessuno non sono più sereni e motivo di rilassamento ma ansiosi."
3) "Credo di essere diventato più individualista. Mi sono accorto che nel momento dell’emergenza ho messo da parte la mia solita premura nei confronti degli altri per tirare fuori un discreto livello di egoismo. Faccio di più le cose che mi tornano comode senza pensare troppo alle conseguenze su gli altri. Forse è spirito di sopravvivenza. Di statico è rimasto il mio cercare costantemente di mantenere forti i rapporti con quelle poche persone che ritengo fondamentali nelle mia vita."
4)"Penso ad una ritrovata libertà certo, ma diversa da quella alla quale eravamo abituati e penso a quanto la gente sarà diversa nel relazionarsi col prossimo, probabilmente più prevenuta, probabilmente peggiore."
VI PRESENTO SARA.
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Photo by myartmagazine
1) "Con fatica... anche se la mia vita quotidiana non è cambiata rispetto a prima, mi sento affaticata. Quello che vedo e i problemi che sento dagli altri e anche quelli personali miei sono tutti amplificati ed è stressante."
2) "Il rapporto con le persone storiche della mia vita fortunatamente non è cambiato. Avverto molto di più la distanza dalla mia famiglia e dalla mia casa ed inoltre ho ritrovato un’amica persa da tempo. Questo mi ha fatto gioire molto."
3) "Come detto prima la mia vita quotidiana è rimasta uguale, studio, casa e lavoro di conseguenza non credo di aver avuto dei cambiamenti personali forti... l’unica cosa è che le giornate mi sembrano infinite e tutte uguali, sento l’esigenza di una “botta di vita”, di un qualcosa che torna a farti sentire viva!"
4) "Credo quello di cui tutti abbiamo bisogno.... la compagnia delle persone davvero importanti della propria vita insieme, ovviamente, a tanto alcool e risate!"
VI PRESENTO CARLA.
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Photo by harman.art
1) "Non sto vivendo bene la quarantena, all'inizio mi ero ripromessa di fare tante cose che magari normalmente non facevo per mancanza di tempo, ma poi mi sono accorta giorno dopo giorno che continuavo a rimandare un po' per pigrizia un po' perché questa situazione, paradossalmente, toglie tempo alla vita, nel senso che ti lascia lì con te a pensare e riflettere, ho anche notato che passo meno tempo sui social, meno tempo con il telefono in generale e forse questo sta influendo con i rapporti, soprattutto quelli a distanza. Mi sono resa conto che dall'inizio della quarantena le persone con cui parlo sono poche, ma poche veramente, tre per essere precisi. Il mio rapporto con l'esterno peggiora, mi trovo 'imprigionata' in una quarantena con i miei genitori, ho potuto notare sempre più che siamo tre persone che vivono insieme, ma non siamo più una famiglia, da tempo ormai.
Il rapporto con i miei genitori non è un rapporto, gli unici momenti che passiamo insieme sono quelli in cui condividiamo i pasti, ma anche lì non si parla perché si è troppo impegnati a guardare la tv, a commentare i programmi che vengono scelti da una sola persona perché qui, in questa casa, non esiste la democrazia. Esiste il silenzio. Il silenzio assordante che ti fa capire quanto sei solo."
2) "Tra le tante cose che ho capito una mi ha spaventata, mi sono resa conto di non sopportare più nulla. Non sopporto il rumore dei piatti, il rumore che fanno le persone quando mangiano, non sopporto certi odori, certi discorsi, sto iniziando a non sopportare me che spesso sto in silenzio e mi chiudo in camera a guardare film o ad ascoltare la musica sognando la vita di prima.
4) "Se penso alla fine della pandemia non so sinceramente come saranno i rapporti, saranno strani di certo.
In tutto questo tempo ho capito chi davvero mi è amico e chi no, ma penso che un po' tutti si intaccheranno perché il tempo con noi stessi ci ha cambiati, come sono cambiata io saranno cambiati gli altri e le cose che danno fastidio saranno maggiori, ma sono fiduciosa, penso che dopo un momento di smarrimento iniziale torneranno a fiorire, come tutto, io non vedo l'ora di tornare ad abbracciare alcune persone e questa sarà la cosa più bella."
Non voglio lanciare un messaggio di speranza e non voglio convincere nessuno ad accettare questa situazione come "normale", stiamo vivendo nel nostro personale una battaglia senza precedenti, tutti stiamo cercando qualcosa e stiamo aspettando qualcuno.
Qualcuno ha chiuso una storia, qualcuno si è innamorato, qualcuno sta lottando contro sé stesso.
C'è chi non si è mai alzato dal letto e chi invece ha riempito le proprie giornate con mille piani e poi non li ha rispettati, c'è chi ha perso l'amore, chi ha perso sé stesso, chi sta soffrendo, chi sta incontrando per la prima volta la solitudine, chi non vuole conoscersi davvero, chi piange sotto le coperte, chi si sveglia presto e chi non dorme mai, chi ha bisogno di un abbraccio, di un bacio, del sesso, chi non ha bisogno di niente.
C'è chi si domanda quando potrà abbracciare di nuovo i propri genitori e chi i propri amici, chi fa polemica e chi non si è mai espresso, c'è chi ascolta la musica per paura del silenzio e chi nel silenzio si culla, chi ha paura di non vivere più e chi si è accorto di non aver mai vissuto, chi è solo, ma solo davvero, chi si aggrappa a qualsiasi persona, c'è chi ha smesso di mangiare e chi mangia a qualsiasi ora del giorno.
C'è chi cambia umore continuamente e chi ha smesso di sentire, chi non ha voglia, chi non parla, chi parla troppo, chi aspetta fuori al balcone, chi non aspetta più niente, chi è felice, chi è triste, chi non ha mai studiato, chi ha finito gli esami, chi si taglia i capelli, chi si trucca, chi è stanco sempre.
Qualunque "chi" sia tu fermati, respira e fai quello di cui hai bisogno.
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