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Jessie Reyez e il suo inno alle delusioni d'amore

'Love in the Dark' è l’ultimo singolo che ha anticipato il suo album di debutto “Before Love Came to Kill Us”, uscito il 27 marzo 2020, è un dolce racconto musicale di come un grande amore possa cambiare la vita. La voce potente e camaleontica della cantante è presente in ogni sua forma. Un debutto davvero soddisfacente, non tanto per la varietà dei generi, ma per l'abilità che mostra in ciascuno di esso.


© Lazer photo media

La cantautrice canadese di origini colombiane, Jessie Reyez, attraverso il suo timbro autentico e la capacità di scrittura e d' interpretazione, ha dimostrato di essere una delle nuove voci più ipnotizzanti, nonché un'artista molto attiva socialmente. Rappresenta a pieno il mondo Pop e quello R'n'b già da diversi anni. Nel 2014 entra a far parte del “The Remix Project’s Academy of Recordings Arts”, da qui la collaborazione con il rapper americano King Louie per 'Living in the Sky' e 'It Hurts' (Selena).

Il 2016 è un anno fondamentale per lei, la sua carriera comincia a decollare e debutta con uno dei suoi singoli più famosi, 'Figures' (delicato e struggente) che supera gli 80 milioni di streaming, introducendo il suo primo EP “Kiddo” pubblicato nel 2017 e, riceve quattro nominations ai Juno Awards 2018 dove si aggiudica il premio di “Breakthrough Artist”.

Grazie a questi successi l’artista canadese firma il suo primo contratto con la major Island Record.

Il secondo EP 'Being Human in Public' viene pubblicato nel 2018 e le vale una nomina ai Grammy Award come “Best Urban Contemporary Album. 'Being Human In Public' mette in mostra alcuni dei momenti più personali e intimi della sua vita, come a lei piace spesso fare, ed è una raccolta di singoli che complessivamente hanno raggiunto oltre 400 milioni di stream.


© Philip Harris

La cantante R'n'b conta svariate collaborazioni con artisti che vanno da Eminem, Kehlani, Daniel Ceaesar, Lewis Capaldi, a Karol G, Dua Lipa, Calvin Harris e Sam Smith, oltre ad aver registrato la soundtrack di “Cinquanta Sfumature di Rosso”, ha anche partecipato al film documentario di Beyoncé 'Black is King'.

'Before Love Came to Kill Us' è tecnicamente il suo album di debutto, segue diversi EP di musica altrettanto spietata e cruda come 'Gatekeeper', una feroce denuncia di molestie sessuali da parte di un ex produttore, che fa riferimento al film "Clockwork Orange" ("Arancia Meccanica"). È il genere di cose che incoraggia giovani donne ad aprirsi ed a parlare della loro storia, correndo anche un rischio necessario.

L'album comincia con questo "gancio": “I should have fucked your friends.” Direi che non poteva scegliere migliore introduzione. Da lì in poi, si butta più a fondo, rivolgendosi al suo ex in un modo ingannevolmente dolce, cantando: “I’m the monster that you made, yeah, you made me/Now I’m just like you, so don’t complain".

'Intruders', con riferimenti a 'Tyrant' di Kali Uchis, è un brano tanto romantico quanto sottilmente inquietante: "a love song, a war song" ed è una metafora dell'amore come colonialismo, bruciare la terra di altre persone (consiglio assolutamente di vedere il videoclip, vi ricorderà Pocahontas). Altrettanto affascinante e inquietante è il malinconico duetto con 6LACK, 'Imported' : le loro voci passano dallo sfondo al primo piano, grazie anche al forte ritornello. Frase chiave: "My name is fuck it, 'cause my name is not important". L'album prende il titolo dall'omonima canzone, una ballata potente costruita sull'eroicità della chitarra, guidata anche da voci e urla maliziose.


© Philip Harris

Come molti dischi pop recenti, l'album è molto lungo e viene riempito da parti che non sono per forza fondamentali dell'opera. 'Love in the Dark' e 'I Do' (la mia preferita, dato che è riuscita a farmi ricordare pure il mio primo fidanzatino dell'asilo) sono ballate polverose, ricolme di parole e storie d'amore tanto da riuscire a sentire l'inferno che ha passato la cantante, attraverso la sua voce così intima.

'Coffin' (featuring Eminem) è la traccia doo-wop richiesta da molti cantanti R&B negli ultimi anni. Reyez si diverte comunque nel melodramma che ha voluto creare; frase chiave: "And while you got your eyes closed, the devil wakes up in my head /he told me that you hate me and you blame me and you said that you wish that you were dead /so I write a little note out, suicidal love roulette".


© Lazer photo media

'Before Love Came to Kill Us' mette in mostra più di quella spavalderia ad alto rischio. La scrittura di canzoni della Reyez è estremamente viva e, allo stesso tempo, è guidata dalla morte, sia che si ritragga come vittima, che come killer. Una delle cose più soddisfacenti di questo album è l'abilità che mostra in ciascun genere; indipendentemente dagli accordi, dimostra sempre di esserne più che all'altezza. Come sempre del resto!





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