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Clorophilla, un nome particolare che sicuramente avrà una motivazione dietro, se sì, qual’è?
Ho creato mio il nome Clorophilla tantissimo tempo fa, un po’ per caso un po’ per gioco. Già alle medie disegnavo qua e là, riproducevo stencil in giro e mi firmavo ‘Sibilla’, poi con il tempo si è trasformato in ‘ Clorofilla’, mi piaceva come suonava e l’ho fatta mia, storpiandola un po’, facendola diventare Clorophilla con la ph che in realtà non significa niente, o forse tutto per me.
Quando hai iniziato a capire che non saresti riuscita a fare a meno del disegno nella tua vita?
Ho sempre disegnato, sin da piccolissima, stimolata molto dall’ambiente ‘creativo’ nella quale sono nata. Ho iniziato a farne un lavoro vero e proprio però abbastanza recentemente, qualche anno dopo finito gli studi universitari.
Pensi che il digitale abbia ampliato la possibilità dei giovani artisti di essere notati?
Credo che abbia dato la possibilità di avere una ‘vetrina sul mondo ‘ dove condividere la propria arte, abbattendo distanze e costi. Nel mio caso il digitale mi ha consentito, dopo gli anni trascorsi in città, di poter tornare a vivere nel mio paese natale davanti al mare e di poter viaggiare sempre tanto, rimanendo sempre però connessa con i miei committenti e con altre persone creative, infatti grazie ai social sono nate commissioni, amicizie e collaborazioni molto stimolanti.
Come sei riuscita a emergere e trovare la tua strada in questo contesto creativo?
É arrivato tutto molto spontaneamente, durante gli studi di storia dell’arte e fotografia ho iniziato a vendere on line e nei mercatini le mie creazioni: per lo più pezzi unici come vestiti e accessori dipinti a mano, poi piano piano ho iniziato ad avere piccole richieste di disegni personalizzate e in poco tempo i miei committenti sono aumentati e ho fatto dell’ illustrazione un vero e proprio lavoro
Cosa vuoi trasmettere con le tue illustrazioni?
spesso e volentieri le mie illustrazioni sono il riflesso di cIò che sento e delle mie esperienze. I miei disegni incitano all’amore per se stessi in primis per riuscire poi ad amare gli altri, parlano di attenzione alle piccole e grandi cose della vita, le mie illustrazioni sono popolate di donne che si guardano dentro, connesse con se stesse e allo stesso tempo i cicli della natura, della terra.
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Hai un fil rouge che collega tutto ciò che realizzi o ti fai guidare dalle emozioni del momento?
per quanto riguarda le illustrazioni digitali frequentemente ho già un’idea iniziale di quello che sarà poi il risultato finale. Invece per quanto riguarda la pittura, alla quale mi sto dedicando molto in questo periodo di lockdown, mi rendo conto essere un processo quasi del tutto inconscio, quando sono davanti ad una tela mi faccio guidare da visioni, intuizioni che mi arrivano. É solo quando il quadro è finito riesco a dare un significato a quello che ho precedentemente dipinto.
Come scegli i progetti a cui dedicarti?
Principalmente mi dedico ai progetti che mi sono commissionati e nel tempo libero mi dedico ai miei progetti personali, leggo, studio molto, guardo film e viaggio molto, queste sono le fonti principali d’ispirazione della mia arte.
Il tuo sogno più grande come artista - dove ti vedi tra 5 anni?
Bella domanda! Credo di essere una persona molto ancorata al presente, m’interrogo molto raramente sul futuro, sogno ad occhi aperti ed esprimo sempre tanti desideri (che spesso si avverano) ma non mi piace troppo immaginarmi come sarà, mi piace farmi stupire dall’universo. Inoltre devo ammettere di essere molto grata di quello che ho creato fin’ora. Se devo immaginarmi tra qualche anno m’immagino di avere tanto tempo libero, di realizzare pochi lavori ma di altissima qualità e di aver la possibilità di lavorare viaggiando.
L’arte è innata così come la creatività, cosa ne pensi? Tutto si può imparare?
Credo che tutto si può imparare, come il disegno, tutti sono in grado di disegnare attivando gli strumenti giusti, credo inoltre che la visione, il background, il bagaglio culturale siano alcuni degli aspetti fondamentali che ogni creativo debba coltivare quotidianamente.
Cosa consiglieresti di fare a un giovane creativo che vuole fare dell’arte il suo lavoro?
Cerca il tuo equilibrio interiore e chiediti quali sono i tuoi obiettivi, dove vuoi arrivare, cosa vuoi comunicare, qual’é il tuo messaggio?
Non fermarti ai primi no e non arrenderti davanti alle prime delusioni, ci sono passati tutti, all’inizio non capirai ma quelle saranno le esperienze che più preziose per la tua crescita artistica
Segui il tuo cuore e il tuo stile, non uniformarti, fregatene del giudizio degli altri
Sperimenta sperimenta sperimenta
Leggi, viaggia, fai ricerca
Abbatti tutti i limiti mentali e non
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