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Nell'Italia che vorrei le adozioni sono accessibili a tutt*



Quando sei una persona sterile, come nel mio caso e lo racconti a qualcuno, una delle prime cose che ti dicono è: "Almeno puoi adottare".

Ecco, la maggior parte delle persone che dice questa ovvietà, non ha la minima idea di cosa sta parlando e, sicuramente, non l'ha mai presa in considerazione come scelta di genitorialità personale.

Intanto, non sono bambini "di serie B", non per forza si sta salvando una vita o si è capaci di poter crescere un minore adottato poi, bisogna sottoporsi ad una serie di passaggi burocratici e psicologici che, una coppia senza problemi di sterilità, non dovrà mai attraversare, e, importantissimo, NON è gratis e NON è per tutt*.

Purtroppo ci sono ancora troppi stereotipi legati all'adozione ma sono qui apposta per sfatarli e, farvi entrare in un mondo, di cui si parla sempre e solo superficialmente.


Le tre parole chiave sono: Libertà di scelta; libertà di scelta di autodeterminarsi come genitori, come meglio si crede per se stess*. In qualsiasi caso.

Il mio personale è di una sindrome rara che mi ha fatto scoprire di essere sterile già da adolescente, ma riguarda anche grande parte di popolazione con problemi di infertilità, come le persone single e tutta la comunità lgbtqia+.


La legge 4 maggio 1983, n.184 regolamenta in Italia l’adozione nazionale (di minori italiani) e quella internazionale (di minori stranieri).

Le persone che decidono di adottare, devono seguire in entrambi i casi una procedura particolarmente complessa; quest’ultima è volta a garantire l’interesse del minore a vivere in una famiglia adeguata alle sue caratteristiche e necessità. Una volta valutate le esigenze del minore, quest’ultime si incrociano con una graduatoria di coppie che hanno fatto richiesta di adozione e sono risultate idonee.

Ad oggi, vengono privilegiate le coppie sposate da tempo, composte da genitori giovani e capaci di generare un reddito consono; eppure, vi sono casi specifici, in cui il minore può essere affidato, ad esempio, ad una persona single o ad un parente. In questo caso l’adozione viene configurata come “adozione in casi particolari” (art. 44, L. 184/83).


I bambini che hanno bisogno di una famiglia sono molto di più di quelli che si riescono a dare in adozione; allo stesso tempo, esistono liste di attese lunghe per le famiglie in attesa di adozione.

Le pratiche burocratiche da effettuare sono molte e complesse; le decisioni che gli enti pubblici e i singoli soggetti privati sono chiamati a prendere in questi frangenti sono estremamente delicate.

Adozioni nazionali: si può fare dichiarazione di disponibilità all’adozione al Tribunale per i Minorenni presso cui si intende procedere. I servizi sociali devono valutare attentamente le risorse, i limiti, le convinzioni, le attitudini, il desiderio all’adozione e la situazione socio-economica degli aspiranti genitori. Se vengono ritenute idonei dai servizi sociali e dal Tribunale per i Minorenni, i possibili futuri genitori saranno inseriti in una specifica graduatoria di attesa.

La procedura di adozione internazionale è più complessa ed è accessibile, previa idoneità riconosciuta dal Tribunale per i Minorenni, attraverso l’intermediazione di alcune agenzie autorizzate. Tali agenzie/associazioni formano e affiancano i futuri genitori adottivi nel percorso dell’adozione internazionale, si mettono in contatto con i Paesi di provenienza del minore straniero. Le agenzie vengono monitorate dalla CAI (Commissione per le Adozioni Internazionali).


Nel 2018, le domande di disponibilità all’adozione nazionale sono state 9.398; 8.621 “classiche” e 777 ai sensi dell’art. 44.

Le sentenze di adozione nazionale nello stesso anno sono state 850, mentre le sentenze di adozione nazionale art. 44 sono state 667.

Per quanto riguarda le domande di disponibilità all’adozione di minori stranieri, nel 2018, sono state 2.615. Nello stesso anno, le adozioni di minori stranieri sono state invece 1.153. Entrambi gli indicatori sono in netto calo da diversi anni.

Nel 2019 le adozioni di bambini stranieri risultano ulteriormente in forte calo: sono 969 (-15,9% rispetto all’anno precedente). La statistica è data anche dalle problematiche che ci sono state per colpa della pandemia globale che ha bloccato tantissimi minori stranieri.

A livello mondiale, il numero di orfani nel mondo assume delle numeriche impressionanti; secondo l’UNICEF, nel 2015, si potevano stimare 140 milioni di bambini orfani di almeno un genitore (61 milioni in Asia, 52 milioni in Africa), di cui 15,1 milioni senza entrambi i genitori. Di conseguenza, è chiaro che il numero di minori orfani a livello globale è decisamente più alto rispetto alle domanda internazionale di adozioni, nonostante ciò, continua ad esserci una grande difficoltà nel riuscire a renderlo possibile per tutt*.


Fortunatamente la Cassazione italiana si è resa conto che, per tutelare i minori e i genitori, bisogna iniziare a cambiare le cose e, ricorda al governo che se continueranno a rimandare e far finta di niente, saranno loro a legittimare le famiglie LGBTQIA+ e non. Infatti, in questi mesi è uscita la notizia che, il sistema giudiziario cercherà di approvare tutte le adozioni estere per le famiglie lgbtqia+ e, lo Stato, nel frattempo, continua a non volersene occupare.


Ci tengo a sottolineare come in Italia ci sia una fortissima discriminazione economica per le persone che soffrono di problematiche legate alla sterilità, dato che, l'unica scelta - passatemi il termine - "gratis" sono le adozioni nazionali, praticamente inesistenti. Se si sceglie l'adozione internazionale, aspettatevi di pagare, cifre che vanno dai 10.000 ai 30.000 euro. Per non parlare della GPA (gestazione per altri)/maternità surrogata, ancora illegale nel nostro paese (legge 40/04), per cui, se si vuole utilizzare questo metodo di genitorialità, si è costretti ad andare all'estero, dove i costi sono decisamente elevati (60.000/100.000 euro) e si corre sempre il rischio di non essere riconosciuti come effettivi genitori al rientro.

In qualsiasi caso, devi pagare.


Le tariffe per le pratiche interne dovrebbero avere un tetto, secondo le tabelle vigenti, di 4.000 euro. In pratica, mancando un’attività di vigilanza, alcune organizzazioni ne approfittano arrivando a chiedere anche 7-8.000 euro. Si aggiungono anche le tasse adottive (particolarmente alte in Cina, Nepal, Vietnam e Cambogia), l’intervento dei professionisti locali (avvocati, traduttori, mediatori) e la corruzione dei funzionari. A queste voci va aggiunta la variabile dei costi di viaggio e soggiorno. In Kenya le pratiche interne costano circa 10.000 euro, ma poi occorre restare nel Paese per otto mesi. In Cina occorre sborsare dai 12 ai 15.000 euro per le pratiche e soggiornare 20 giorni. In Sud America è obbligatorio fermarsi per due mesi. In Russia si pagano circa 12.500 euro per le pratiche, ma occorre fare tre viaggi di circa 10 giorni ciascuno. Si comprende pertanto come all’estremo dei Paesi più economici si collochino Stati vicini a noi come Albania, Bulgaria, Moldova e soprattutto Romania (in assoluto la meno cara con 3.600 euro di spese interne) e Kosovo (5.000 euro), mentre all’estremo opposto si trovino Paesi lontani come Cina, Congo e Kenya.

Quindi direi che di gratuito c'è proprio ben poco, soprattutto non capisco come mai non ci siano mai stati degli scandali o perplessità sui costi così elevati per un bambino, mentre ci si scandalizza e preoccupa il doppio nel momento in cui si parla di maternità surrogata; come mai lo Stato o l'Unione Europea non crea delle esenzioni o alternative per regolamentare al meglio e rendere più accessibili le adozioni a tutt*.

In entrambi i casi c'è uno scambio di denaro e in entrambi i casi c'è una libertà di scelta individuale innegabile.


Un altro aspetto che ci tengo a sottolineare è che, una buona associazione/agenzia per adozioni, nel momento in cui scegliete di voler intraprendere questo percorso, oltre a spiegarvi tutti i passaggi fondamentali e i costi, vi farà anche capire, attraverso specialisti, se siete realmente pronti ad essere genitori e, in questo caso, genitori di un minore adottato. Non è così scontato, anzi.

Tutto questo per dire che, quando non puoi avere figli in maniera "tradizionale", il percorso per essere genitore è decisamente molto più complesso di tutte le altre coppie del "mulino bianco", proprio per questo non può, ne deve essere visto come egoismo; lo ripeterò fino a che non cambieranno le cose, si chiama LIBERTA' DI SCELTA, ed è aberrante il fatto che si possa negare a un numero così alto di persone il diritto e la possibilità di avere una famiglia.




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