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"Pick me up off the floor", il nuovo album di Norah Jones

Figlia del celeberrimo sitarista indiano Ravi Shankar, Geethali Norah Jones Shankar nasce il 30 marzo 1979 a Brooklyn, New York, ma cresce in Texas. Decide di tornare nella "grande mela" ed esordisce nel 1999 come cantante del gruppo fusion Wax Poetics.

Dopo aver messo in piedi una propria band, in cui canta e suona il pianoforte, facendosi accompagnare dal suo futuro fidanzato Lee Alexander (basso), Jesse Harris (chitarra) e Dan Rieser (batteria), nel gennaio del 2001 firma il contratto cla storica etichetta jazz, Blue Note.

Il disco solista di debutto 'Come Away With Me' esce nel marzo del 2002 e diventa uno straordinario best seller soprattutto dopo il trionfo ai Grammy Awards l’anno seguente (8 statuette in una sola sera), di fatto rendendo di moda un genere musicale (non commerciale) a metà tra il pop e il jazz: alla fine i dischi venduti supereranno i 25 milioni di copie. L'album d'esordio ha fatto conoscere a tutti Norah Jones come la ragazza acqua e sapone, accompagnata dal pianoforte e da una voce vellutata. A trascinare l’album, ovviamente, è il singolo 'Don’t Know Why'.


Ph. by Norah Jones (fb)


L'attesissimo seguito esce all’inizio del 2004: si intitola 'Feels Like Home' ed è ancora pubblicato dalla Blue Note. Alle atmosfere calde del precedente disco, si aggiungono qui delle note country che impreziosiscono ancora il lavoro, confermando la Jones come una delle artiste più amate al mondo. Il brano più importante di questo secondo disco è anche uno dei più famosi, 'Sunrise'. Nel 2005 la Jones, insieme ad alcuni musicisti del suo gruppo, partecipa al side-project Little Willies, il cui disco omonimo esce ad inizio 2006. Nel gennaio del 2007 esce il terzo album a suo nome, 'Not Too Late', un lavoro più malinconico e introverso che la fa amare sempre di più.

Nell'estate di quello stesso anno la cantante debutta sugli schermi cinematografici rivestendo il ruolo di attrice protagonista nel film “My blueberry nights” di Wong Kar-Wai, presentato al festival di Cannes e uscito in Italia con il titolo di “Un bacio romantico”.


Sciolta la Handsome Band a seguito della rottura della relazione sentimentale con Alexander, si fa produrre da Jacquire King (fedele collaboratore di Tom Waits). Nel 2010 viene dato alle stampe 'Featuring Norah Jones', un album contenente diciotto canzoni cantate in coppia con artisti come Ray Charles, Willie Nelson, Foo Fighters e Ryan Adams, mentre nel 2011 presta la sua voce a "Rome", album che il musicista e compositore romano Daniele Luppi concepisce come omaggio alle colonne sonore dell'epoca d'oro di Cinecittà. L'album succesivo è 'Little Broken Hearts', sofisticato ed elegante album pop che prende ulteriormente le distanze dal genere "adult oriented" e jazzy della prima produzione. Nel 2013 pubblica 'Foreverly', inciso con Billie Joe Armstrong dei Green Day e tre anni dopo arriva 'Day Breaks', un album che riporta alle atmosfere iniziali, dove la cantautrice newyorkese ha ripreso a scrivere al pianoforte.


© Cover album 'Little Broken Hearts'


Solo pochi giorni fa (12 giugno), è uscito l'ultimo nuovo album 'Pick me up off the floor' e la cantautrice in alcune interviste, ha dichiarato che:


"Mi sono davvero innamorata di questi pezzi, avevo i mix non definitivi sul mio telefono e li ascoltavo mentre passeggiavo con il mio cane. Le canzoni hanno continuato a girarmi in testa e mi sono resa conto che erano attraversata da un surreale filo conduttore. (...) Se c'è oscurità in questo album, non è pensata per raffigurare un imminente senso di sventura, è più un desiderio umano di connessione. Alcune delle canzoni più personali si possono riferire anche ai problemi che in genere tutti affrontiamo. E alcune delle canzoni che riguardano argomenti molto ampi sono adatte allo stesso tempo per situazioni personali. Non so se ero in una particolare condizione o se questo processo l’ha attivata, ma mi sono sentita più creativa nell'ultimo anno di quanto lo sia mai stata."

© Justin Heyes


Molte delle canzoni contenute nel nuovo lavoro discografico, sono nate in seguito alle sessioni di registrazione che l’artista ha svolto con la leggenda della soul music Mavis Staples. Nella traccia di apertura 'How I Weep', la cantautrice Norah Jones riesce a catturare il cuore spezzato che molti di noi hanno mentre cerchiamo di trascinarci fuori da questo pessimo 2020. Frase chiave: "And I sing and I laugh, but inside, inside I weep, and I weep for a loss". L’artista si è ritrovata ad adattare i suoi testi poetici alle canzoni. L’ingrediente chiave dell’album è descrivere la complessità del' effetto dell'epoca attuale, sulla condizione umana. Come nel primo singolo dell'album 'I'm Alive', dove la canzone riflette sulla lotta interna che deve verificarsi prima che una voce o un pugno possano essere sollevati e canta: "Just sit and wait, don't move, just hesitate. You can hope and pray, you can moan. Maybe things will change".

'Were You Watching' è un canzone elegante grazie anche all’incessante groove del bassista Christopher Thomas del batterista Brian Blade e del violinista Mazz Swift (filo rosso del brano), che insieme forniscono una bella melodia a cui si aggiunge la voce satinata della Jones. Musicalmente continua a occupare uno spazio tra il pop ed il jazz. Il suo piano su 'Flame Twin' è al servizio dell’imprevedibile swing del jazz e dell’insistenza del pop, sembra quasi che ci stia raccontando una storia. 'Say No More' si sviluppa dal piano solista alle trombe e agli arrangiamenti elaborate che ricordano la musica motown della fine degli anni ’70. Mentre 'Heartbroken, day after', ricorda molto l'atmosfera in bianco e nero degli anni '20/'30, frase chiave: "Find a way out".

La Deluxe Limited Edition ha dei contenuti extra: due bonus tracks ('Street Strangers' e 'Tryin’ To Keep It Together'), delle foto aggiuntive e un booklet con gli spartiti di 'I’m Alive', 'Flame Twin' e 'Hurts To Be Alone'.


© Danny Clinch

Norah Jones continua l’eredità sonora di alcune delle sue principali influenze. Prende in prestito l’atmosfera afosa e fumante di Billie Holliday e gli arrangiamenti sofisticati di Bill Evans. Ma oltre a questo, si è affermata come una cantautrice potente e pertinente nella sua tradizione unica, che sembra prestare molta attenzione alle nostre lotte interne e ai sentimenti che le circondano, con questo suo nuovo album dimostra di essere sempre ad altissimi livelli.


Assolutamente consigliato.







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